HO AMICI IN PARADISO

Valutazione
Consigliabile, Problematico, dibattiti *
Tematica
Amicizia, Amore-Sentimenti, Anziani, Disabilità, Famiglia, Famiglia - genitori figli, Malattia, Metafore del nostro tempo, Solidarietà, Teatro
Genere
Commedia
Regia
Fabrizio Maria Cortese
Durata
95'
Anno di uscita
2017
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
Id.
Distribuzione
01 Distribution
Soggetto e Sceneggiatura
Fabrizio Maria Cortese, Giulia Lusetti, Stefano Piani Fabrizio Maria Cortese
Fotografia
Andrea Busiri Vici D'Arcevia
Musiche
Stefano Caprioli
Montaggio
Fabio Loutfy
Produzione
Antonio Maria Cortese, Antonio de Feo. Casa di produzione: Golden Hour Films, Rai Cinema

Orig.: Italia (2016) - Sogg.: Fabrizio Maria Cortese - Scenegg.: Fabrizio Maria Cortese, Giulia Lusetti, Stefano Piani - Fotogr.(Scope/a colori): Andrea Busiri Vici D'Arcevia - Mus.: Stefano Caprioli - Montagg.: non accreditato - Dur.: 95' - Produz.: Antonio Maria Cortese, Antonio de Feo per Golden Hour Films con RAI Cinema in associazione con Opera Don Guanella e in collaborazione con Fondazione Ente Dello Spettacolo - 11^ FESTA DI ROMA 2016, EVENTO SPECIALE "ALICE NELLA CITTA'".

Interpreti e ruoli

Valentina Cervi (Giulia), Fabrizio Ferracane (Felice), Antonio Catania (Don Pino), Antonio Folletto (Antonio), Enzo Salvi (Enzo), Emanuela Garruccio (Katia), Gabriele Dentoni (Lorenzo), Erica Blanc (Angelica), Christian Iansante . Cast Centro Don Guanella: Daniela Cotogni (U'Pacciu), Michele Iannaccone (Carmelina), Paolo Mazzarese (Natale), Giorgio Mazzarese (Salvatore), Stefano Scarfini (Marcello), Mariano Belvedere (Fabrizio), Paolo Silo . (Giacomo)

Soggetto

Scoperto a riciclare i soldi della malavita, Felice Castriota, commercialista salentino, si vede proporre come alternativa al carcere, un affido ai Servizi Sociali. Accetta subito e viene mandato al Centro Don Guanella di Roma. Qui ben presto fa i conti con una realtà di cui non sospettava l'esistenza. I pazienti hanno menomazioni fisiche e intellettive anche gravi, e Felice deve mettersi al lavoro con molta pazienza per capire i malati e familiarizzare con loro. Magari facendo ricorso al teatro...

Valutazione Pastorale

"Personalmente -dice Fabrizio Maria Cortese- spero che questo film possa regalare un approccio positivo alla vita, partendo semplicemente dal lavorare con passione, con semplicità e professionalità. Questa è la storia del cambiamento di un uomo, di un percorso che si snoda attraverso l'amore, l'amicizia, il dialogo, la comprensione e il linguaggio.(...)". Su queste premesse il regista ha costruito una storia che mette di fronte due situazioni del tutto antitetiche per farle prima scontrare, poi dialogare, infine per aprire la breccia di una reciproca comprensione. Va ricordato che Cortes frequenta da oltre due anni il Centro Don Guanella di Roma, ha imparato a confrontarsi con l'handicap e a trattarlo in modo da evitare toni consolatori e segnati da facili pietismi. Anzi, al contrario la chiave narrativa scelta è quella che fonde la realtà cruda e ostica del contesto con le suggestioni della fiaba, alla quale rimanda la scelta del teatro come forma immediata di socializzazione e di condivisione dei problemi: una sorta di 'teatro terapeutico' che magari non è un'idea nuovissima (in molte strutture ecclesiali - l'oratorio- si fa da tempo ricorso alla messa in scena per incoraggiare ragazzi e ragazze a superare paure, timidezze, forme di chiusura personali) ma qui appare coerente e motivata dalla caparbietà e della volontà dei protagonisti che ci mettono impegno, caparbietà, voglia di progredire. In tale ottica risultano particolarmente azzeccati sia il ritratto di Felice Castriota, il commercialista chiamato a 'redimersi', sia quello dei pazienti del Centro, quando decidono di recarsi in Puglia per raggiungere l'amica rapita. Si respira qui un'aria di favola bella e profonda, e piace che il racconto proceda verso un finale di cordiale vivacità all'insegna di sorriso e soddisfazione. Un lieto fine, si potrebbe dire, perché è giusto che un film animato da tanti buoni propositi corra lungo una conclusione che lascia la mente aperta e il cuore gonfio di belle attese e speranze. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in molte successive occasioni per avviare riflessioni sulla vita quotidiana all'interno di una struttura come il 'Don Guanella', sul ruolo al suo interno della gestione dei 'pazienti', del loro coinvolgimento in attività educative e di crescita personale e collettiva.

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