HOTEL RWANDA Una storia vera

Valutazione
Accettabile, Problematico, dibattiti*
Tematica
Conflitti etnici, Politica-Società, Storia
Genere
Drammatico
Regia
Terry George
Durata
121'
Anno di uscita
2005
Nazionalità
Gran Bretagna, Italia, Sud Africa
Titolo Originale
Hotel Rwanda
Distribuzione
Mikado Film
Musiche
Andrea Guerra, Rupert Gregson Williams, Afro Celt Sound System
Montaggio
Naomi Geraghty

Orig.: Gran Bretagna/Sud Africa/Italia (2004) - Sogg. e scenegg.: Keir Pearson & Terry George - Fotogr.(Scope/a colori): Robert Fraisse - Mus.: Andrea Guerra, Rupert Gregson Williams, Afro Celt Sound System - Montagg.: Naomi Geraghty - Dur.: 121' - Produz.: A.Kitman Ho, Terry George.

Interpreti e ruoli

Don Cheadle (Paul Rusesabagina), Sophie Okonedo (Tatiana), Joaquin Phoenix (Jack), Nick Nolte (colonnello Oliver), Desmond Dube, David O'Hara, Cara Seymour, Fana Mokoena, Hakeem Kae-Kazim, Tony Kgoroge, Jean Reno, Roberto Citran

Soggetto

Nel 1994 a Kigali, capitale del Ruanda, scoppia una sanguinosa guerra civile. Gli estremisti di etnia Hutu massacrano i loro vicini di etnia, i Tutsi, ma anche gli Hutu moderati che incontravano sulla loro strada. In circa cento giorni di scorribande, viene ucciso quasi un milione di persone. Di fronte all'incalzare di questi avvenimenti, e alla mancanza di aiuti internazionali, Paul Rusesabagina, direttore dell'elegante albergo Mille Collines, trova il coraggio per ospitare gruppi di persone in fuga, e per difendere se stesso e la propria famiglia. Rischiando ogni momento la vita, Paul riesce a dare rifugio ad oltre mille persone e a salvarle da morte sicura.

Valutazione Pastorale

Il conflitto rwandese dei primi anni Novanta è uno dei capitoli più sanguinosi della recente storia africana. Opportuna arriva questa secca ricostruzione realizzata dall'irlandese Terry George, che si è avvalso della collaborazione del vero Rusesabagina che, a partire dal 1996, si è trasferito in Belgio dove oggi gestisce in proprio una società di trasporti. Un genocidio dimenticato, uno dei tanti, una pagina di tremendo dolore in un continente africano che ormai non fa quasi più notizia. Evitando retorica o pietismi, il regista compone un affresco di grande impatto visivo ed emotivo, calibrando con misura i toni del crescere della tragedia, denunciando l'inettitudine del contingente militare dell'ONU che 'guarda perchè ha solo compiti di monitoraggio'. Al centro il giovane Paul, la moglie, i figli piccoli: non un nuovo Schindler ma un uomo consapevole dell'importanza di opporre un barlume di civiltà al dilagare della barbarie. Un film-memoria dunque che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come accettabile, priblematico e adatto per dibattiti. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e proposto come avvio alla riflessione su fatti e avvenimenti, anche recenti, che le cronache colpevolmente trascurano. Qualche attenzione é da tenere per i minori in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

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