HOUDINI – L’ULTIMO MAGO

Valutazione
Consigliabile, Problematico, problematico
Tematica
Giallo - Triller, Psicologia
Genere
Drammatico
Regia
Gillian Armstrong
Durata
93'
Anno di uscita
2009
Nazionalità
Australia, Gran Bretagna
Titolo Originale
Death Defying Acts
Distribuzione
Eagle Pictures
Musiche
Cezary Skubiszewski
Montaggio
Nicholas Beauman

Orig.: Australia/Gran Bretagna (2007) - Sogg. e scenegg.: Tony Grisoni, Brian Ward - Fotogr.(Scope/a colori): Haris Zambarloukos - Mus.: Cezary Skubiszewski - Montagg.: Nicholas Beauman - Dur.: 93' - Produz.: Chris Curling, Marian Macgowan, Tony Grisoni, Brian Ward.

Interpreti e ruoli

Guy Pearce (Harry Houdini), Catherine Zeta-Jones (Mary McGarvie), Saoirse Ronan (Benji McGarvie), Timothy Spall (Sugarman), Jack Bailey (pilota), Tim Frost (ballerino), Chris Wilson . (reporter)

Soggetto

Nel 1926, a Edimburgo, il famoso mago Houdini mette in palio un cospicuo premio in denaro per chi sarà in grado di rivelargli le ultime parole pronunciate dalla madre in punto di morte. Così si trova a confrontarsi con Mary McGarvie, donna attraente che si definisce sensitiva e si esibisce con la figlia adolescente. Houdini sa che si tratta di una truffatrice ma se ne innamora e la situazione diventa complicata da gestire. Il mago trova la forza per distaccarsi da lei quando si presenta l'occasione di una trasferta in Canada. Qui però, alla fine del suo spettacolo, Houdini viene affrontato da un giovane studente di boxe che lo sfida su uno dei suoi 'esperimenti' e gli rifila un pugno agli addominali. Colto di sorpresa, Houdini accusa il colpo e muore per la rottura dell'appendice.

Valutazione Pastorale

Nasce a Budapest come Ehric Weisz il 24 marzo 1874 e quattro anni dopo si trasferisce negli Stati Uniti al seguito del padre rabbino. Dapprima la famiglia si stabilisce a Appleton, nel Wisconsin, poi nel 1887 a New York. Il suo nome diventa Ehric Weiss e poi Harry. Quando sceglie la sua strada, si fa chiamare Houdini in omaggio al mago francese Jean Eugene Robert Houdin. Dopo la morte della madre, negli anni '20, si dedica a smascherare medium e parapsicologi, molto richiesto anche in Europa. Qui si colloca la vicenda, inventata, dell'incontro con Mary McGarvie. L'invenzione però appare pertinente. Una vita tutta passata tra realtà e fantasia, tra scienza e trucchi, tra verità e bugia viene ben restituita da questo copione che l'australiana Armstrong confeziona all'insegna di quel gusto anglosassone dai tratti forti, marcati, impeccabili. Ne esce il ritratto di un'epoca in preda al contrasto tra progresso e tradizione. Luoghi e atmosfere azzeccati, racconto convincente nell'ironia e nel dramma. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e nell'insieme problematico.

Utilizzazione

Il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e in altre occasioni come spettacolo ben confezionato e coinvolgente.

Le altre valutazioni

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