I CORPI ESTRANEI

Valutazione
Consigliabile, Problematico, dibattiti
Tematica
Bambini, Famiglia, Famiglia - genitori figli, Lavoro, Malattia, Rapporto tra culture, Tematiche religiose
Genere
Drammatico
Regia
Mirko Locatelli
Durata
102'
Anno di uscita
2014
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Strani Film
Musiche
Baustelle
Montaggio
Fabio Bobbio, Mirko Locatelli

Orig.: Italia (2013) - Sogg. e scenegg.: Mirko Locatelli, Giuditta Tarantelli - Fotogr.(Panoramica/a colori): Ugo Carlevaro - Mus.: Baustelle - Montagg.: Fabio Bobbio, Mirko Locatelli - Dur.: 102' - Produz.: Fabio Cavenaghi, Paolo Cavenaghi, Mirko Locatelli, Giuditta Tarantelli.

Interpreti e ruoli

Filippo Timi . (Antonio), Jaouher Brahim (Jaber), Gabriel De Glaudi/Tijey De Glaudi (Pietro), Dragos Toma (Eugeniu), Naim Chalbi (Rachid), El Farouk Abd Alla . (Youssef)

Soggetto

Antonio è in ospedale a Milano con il suo bambino Pietro, in attesa di essere operato per un cancro al cervello. Jaber, quindici anni, è a Milano con alcuni connazionali, arrivato in Europa in fuga dal Nord Africa e dagli scontri della primavera araba. Si incontrano all'interno dell'ospedale dove Jaber assiste l'amico Youssef. Dentro e fuori la struttura sanitaria, molti problemicreano tra loro occasioni di solidarietà e di scontri.

Valutazione Pastorale

Mirko Locatelli, il regista, è tetraplegico da oltre venti anni a causa di un incidente, dirige da una sedia a rotelle e insieme alla moglie Giuditta Tarantelli ha scritto e dato immagini alla storia incentrata sul viaggio della speranza di un padre tanto affettuoso quanto distratto. L'argomentyo è così acutamente forte, intenso, coinvolgente da indurre a mettere da parte notazioni formali che mai come in questo caso potrebbero apparire superflue. Nei momenti liberi Antonio va nella cappella dell'ospedale e prova a pregare. Ma capisce di essere anche lui un "estraneo" e pronuncia una betemmia, poi ripetuta. E' il grido di rabbia di chi si sente solo e abbandonato. Pur non concordando sulla frase, non la si dobvrà caricare di intenzioni negative che non ha, ma prenderla come come provocazione, occasione di confronto e di riflessione. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e, forse più opportunamente, in occasioni mirate per avviare riflesioni sui temi forti e delicati che mette in campo. E magari anche per parlare del rapporto "cinema-malattia" (modi di trattazione, limiti etici e aspetti morali dell'immagine).

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