Orig.: Francia/Italia (2003) - Sogg.: Luc Besson dal romanzo di Jean Christophe Grunz - Scenegg.: Luc Besson - Fotogr.(Scope/a colori): - Mus.: Colin Towns - Montagg.: Richard Marezy - Dur.: 100' - Produz.: .
Interpreti e ruoli
Jean Reno (Niemans), Benoit Magimel (Reda), Camille Natta (Marie), Christopher Lee (Emmerich)
Soggetto
Il detective Niemans è incaricato di indagare su due omicidi che sembrano accomunati da uno sfondo 'religioso': un uomo murato vivo in un monastero della Lorena, e un sosia di Cristo trovato in fin di vita ai piedi di una chiesa. Ad affiancare Niemans ci sono il giovane poliziotto Reda e Marie, un'esperta di testi biblici. Dal ritrovamento di una fotografia che ritrae il sosia di Cristo circondato da dodici persone ad imitazione dell'ultima cena partono alcune piste che portano a scoprire che tutte le vittime hanno lo stesso nome e svolgono lo stesso lavoro attribuito agli Apostoli. Gli omicidi tuttavia si susseguono in modo ripetuto e in forme crude. Inoltre alcuni individui incappucciati minacciano di continuo Niemans e i suoi collaboratori. Solo dopo alcune indagini accurate sui testi e su alcune coincidenze, il detective risale alla presenza di un certo Emmerich, spacciatosi per ministro della cultura della Germania. Costui, nell'intento di entrare in possesso del tesoro del Vaticano segnalato in quel monastero dai tempi di Lotario, si era visto costretto all'eliminazione di quel gruppo religioso che ostacolava i piani. Quando vede il fallimento vicino, Emmerich si spara. Niemans e Reda hanno risolto il caso.
Valutazione Pastorale
Ancora una volta siamo in presenza di un numero 2 di cui si sarebbe fatto volentieri a meno. Tutto infatti è forzato e malfatto, quasi 'obbligato' dalla necessità di sfruttare il successo del primo. Subito però si capisce che mancano convinzione, motivazioni, idee. La storia è oltremodo farraginosa, la si definisce 'thriller' più per comodità che per l'effettiva presenza di un caso da risolvere. La confusione narrativa raggiunge livelli risibili quando vengono messi in campo testi biblici, riferimenti religiosi, frasi, affermazioni, comportamenti di persone: basta dire che quello che è 'rivelazione' (svelamento) qui diventa catastrofismo. Il regista prova con una regia tutta scatti e luci sommerse a rivitalizzare una trama insulsa e poverissima. Ma anche l'azione diventa artificio, ripetizione, e ben presto subentra la noia. Insomma un'operazione che andava evitata e un film che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come inconsistente e del tutto grossolano. UTILIZZAZIONE: vista la modestia dei risultati, l'utilizzazione può anche essere evitata, salvo proporre il film a qualche 'appassionato' (ma chi é?). Le crudezze visive sono comunque numerose e richiedono attenzione nei confronti dei minori per eventuali passaggi televisivi, o uso di VHS e DVD.