I FIUMI DI PORPORA

Valutazione
Accettabile-riserve, crudezze, Adatto per dibattiti
Tematica
Biogenetica, Letteratura, Movimenti e sette
Genere
Thriller
Regia
Mathieu Kassovitz
Durata
105'
Anno di uscita
2000
Nazionalità
Francia
Titolo Originale
Les rivieres pourpres
Distribuzione
Filmauro
Soggetto e Sceneggiatura
Mathieu Kassovitz, Jean tratto dal romanzo omonimo di Jean
Musiche
Bruno Coulais
Montaggio
Marilyne Monthieux

Orig.: Francia (2000) - Sogg.: tratto dal romanzo omonimo di Jean-Christophe Grangé - Scenegg.: Mathieu Kassovitz, Jean-Christophe Grangé - Fotogr.(Scope/a colori): Thierry Arbogast - Mus.: Bruno Coulais - Montagg.: Marilyne Monthieux - Dur.: 105' - Produz.: Alain Goldman.

Interpreti e ruoli

Jean Reno (commissario Pierre Niemans), Vincent Cassel (Max Kierkieran), Nadia Fares, Dominique Sanda, Jean Pierre Cassel, Didier Flaman.

Soggetto

Sulle montagne sopra Guernon, paesino dell'Alta Savoia, viene trovato il cadavere di un uomo ucciso in modo violento, tra atroci torture. Accorso sul posto, il commissario Niemans appura che si tratta di Remy, il bibliotecario della locale università, una istituzione di antiche tradizioni molto radicata sul territorio ed anche collegata al vicino ospedale. Nello stesso momento in una località non molto distante la tomba di una bambina morta dieci anni prima viene trovata profanata. Max, della polizia, comincia ad indagare sul caso. Attraverso successivi interrogatori, Nieman e Max si trovano un giorno nello stesso luogo a cercare la stessa persona: i due fatti sono dunque collegati. Dopo un ulteriore omicidio,le indagini cominciano a restringersi intorno all'università. Niemans decide di tornare dal rettore, che però viene trovato morto crocefisso. Il figlio aveva preparato una tesi sull'eugenetica. Viene così alla luce la realtà della situazione locale, dove i responsabili dell'università, per avere elementi migliori, operavano scambi di neonati tra i loro e quelli dei figli dei contadini. E la bambina morta non era sola ma la prima di due gemelle. Dopo scontri ad alto rischio sulle montagne innevate, il turpe traffico viene infine interrotto.

Valutazione Pastorale

L'approccio più corretto e immediato è quello di definirlo un film 'di genere': intendendo affermare che siamo in pieno nell'ambito del thriller, con tutte le caratteristiche che ne conseguono per quanto attiene a suspence, colpi di scena, colpevole da scoprire. La regia fa in pieno il proprio dovere: colori tendenti allo scuro, atmosfere fredde, poliziotti senza passato e senza futuro, ritmo nervoso e sostenuto. Se è vero che il finale lascia qualche delusione, non si può negare che il racconto é ben confezionato e il meccanismo narrativo funziona: appunto nell'ambito del 'genere'. Qualche perplessità potrebbe indurla la scelta delle motivazioni, una dimensione mistico-esoterica che più si va avanti più diventa confusa e artificiosa. Eccessive le efferatezze di alcune sequenze, e superflua la visione del professore morto crocefisso. Dal punto di vista pastorale le riserve sembrano utili per evidenziare questi momenti di crudezze 'a pieno schermo', mentre resta interessante lo spunto offerto di parlare dell' eugenetica. La 'soluzione' é poi anche da leggere come una denuncia di certi movimenti estremisti attivi in varie zone d'Europa,e un campanello d'allarme sui rischi di certa scienza che non si pone limiti. Film quindi accettabile, e con possibilità di dibattiti. UTILIZZAZIONE:

Utilizzazione

Il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, tenendo presenti le riserve per i passaggi più crudi, che possono per qualcuno risultare sgradevoli. A questi stessi effetti si dovrà fare attenzione in caso di visioni legate all' homevideo.

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