I MIEI PIU’ CARI AMICI

Valutazione
Discutibile, Scabrosità
Tematica
Amicizia
Genere
Grottesco
Regia
Alessandro Benvenuti
Durata
113
Anno di uscita
1998
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Cecchi Gori Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Alessandro Benvenuti
Musiche
Patrizio Fariselli.
Montaggio
Carla Simoncelli

Sogg.: Alessandro Benvenuti - Sce- negg.: Alberto Ongaro, Alessandro Benvenuti - Fotogr.: (Scope/ a colori) Maurizio Calvesi - Mus.: Patrizio Fariselli. - Montagg.: Carla Simoncelli - Dur.: 113 - Produz.: Vittorio Cecchi Gori, Rita Rusic

Interpreti e ruoli

Alessandro Benvenuti (Alessio), Eva Robin's (Loretta), Athina Cenci (Martha), Alessandro Gassman (Rossano), Andrea Brambilla - Bric (Zuzzu- ro), Antonio Formicola - Brac (Gaspare), Vito (Oscar), Gianmarco Tognazzi, Umberto Smaila, Cristina Moglia, Roberto Ciufoli, Flavio Bucci, Marco Messeri, Alessandro Lombardi, Daniele Trambusti

Soggetto

Martha, Rossano, Loretta, Bric e Brac, Oscar sono tutti attori che, per motivi diversi, attraversano un periodo di crisi professionale: non lavorano, sono sfrattati da casa, sono nei guai per debiti da pagare. Nel momento estremo della disperazione, ciascuno di loro riceve una lettera che contiene un invito a passare un periodo di tempo in un castello appartenente ai duchi di Camerario. L'occasione è il compleanno di Martha. Autore della lettera è un amico comune, Alessio, un avventuriero giramondo che ha fatto mille mestieri e che tutti hanno perso di vista da una quindicina di anni. Alessio si è servito di loro per scrivere una commedia dal titolo "I miei più cari amici" che, recitata da altri, è stata un successo ma li ha messi tutti in ridicolo. Dopo molte incertezze, i sei arrivano al castello, dove Alessio li accoglie, si dichiara pentito per il passato e intenzionato a farsi perdonare. Gli amici si sistemano nelle stanze, girano per il castello, fanno strani incontri e verificano l'esistenza di curiosi segnali che non li lasciano tranquilli. Mentre ciascuno si sfoga secondo il proprio carattere, tutti si chiedono perché sono stati invitati. Negando più volte di avere detto la verità, Alessio alla fine è costretto ad ammettere che dietro c'è un'operazione segreta: alcune telecamere stanno riprendendo i loro comportamenti e le reazioni per farne un programma televisivo. La tensione nel gruppo sale molto, Alessio è di nuovo il bersaglio di tutti, e quando il programma va in fumo, arriva invece la notizia che lo spettacolo verrà di nuovo messo in scena e stavolta con loro protagonisti. Le prove, la rappresentazione, il successo. Alessio di nuovo scompare, e gli amici di nuovo lo rimpiangono.

Valutazione Pastorale

si tratta di una commedia che si tinge quasi subito di toni grotteschi, mantenendoli e anzi aumentandone la carica col procedere della storia. L'idea dell'invito misterioso, della beffa non rivelata, del doppio gioco messo in atto attraverso l'occhio ingannevole della telecamera è ben congegnata e non priva di intelligenza. Alessandro Benvenuti, protagonista e regista, dà spazio, come in altri suoi film, alla rappresentazione di un microcosmo dove si confrontano affetto, amicizia da un lato, concretezza e durezza della vita quotidiana dall'altro, mescolati ad un senso di ironico divertimento, di beffarda sfida all'incombere del pessimismo e della disperazione. Dal punto di vista pastorale, è indubbio che va sottolineata la presenza di situazioni e dialoghi qua e là crudi, pesanti e con volgarità. Se il film viene ritenuto discutibile, è proprio per la sua positiva capacità di fondo di mettere in luce la precarietà di certo mondo dello spettacolo, di denunciare gli inganni e le illusioni dei mass-media, di mettersi con sincerità dalla parte degli amici e dei loro bisogni. Utilizzazione: per i motivi sopra indicati, il film, più che in programmazione ordinaria, si consiglia per proposte più ristrette, come esempio di commedia italiana graffiante ed aggressiva, utile per riflettere sui rapporti amicizia, lavoro, mass-media, cinema e teatro.

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