IL BANCHETTO DI NOZZE

Valutazione
Inaccettabile, Problematico
Tematica
Omosessualità
Genere
Drammatico
Regia
Ang Lee
Durata
110'
Anno di uscita
1993
Nazionalità
Taiwan
Titolo Originale
THE WEDDING BANQUET
Distribuzione
Lucky Red
Soggetto e Sceneggiatura
Ang Lee, Neil Feng, James Schamus
Musiche
Mader
Montaggio
Tim Squyres

Sogg. e Scenegg.: Ang Lee, Neil Feng, James Schamus - Fotogr.: (panoramica/a colori) Jong Lin - Mus.: Mader - Montagg.: Tim Squyres - Dur.: 110' - Produz.: Ted Hope, James Schamus, Ang Lee

Interpreti e ruoli

Winston Chao (Wai-Tung Gao), May Chin (Wei-Wei), Mitchell Lichtenstein (Simon), Sihung Lung (Padre di Wai-Tug), Ah-Leh Gua (Madre di Wai-Tung), Dion Birney, Jeanne Kuo Chang, Paul Chen, Eddie Johns, Yung-Teh Hsu, John Natan, Patricia Sullivan

Soggetto

originario di Formosa, e omosessuale, il giovane proprietario immobiliare Wai-Tung Gao convive a New York con un giovane statunitense bianco, Simon. I genitori lo tempestano di proposte matrimoniali con ragazze della madre patria, e gli inviano "in visione" addirittura una cantante lirica, alla quale Wai-Tung è costretto a spiegare la situazione. Infine, su consiglio dell'amico, decide di sistemare le cose sposando "in bianco" una compiacente inquilina in difficoltà finanziarie e senza permesso di soggiorno, la pittrice Wei-Wei, proveniente dalla Cina popolare. Ma i genitori Gao annunciano inaspettatamente il loro arrivo per le nozze. Simon finge da anfitrione e padrone di casa ospitando Wai-Tung e genitori, e si organizza alla svelta uno squallido matrimonio all'americana nel municipio. Per consolare i genitori della delusione, Simon invita tutti in un ristorante cinese, dove Gao padre, ex ufficiale dell'esercito di Chang, ritrova, come proprietario, il suo autista, che non solo gli offre la cena, ma propone un banchetto di nozze. La festa è sontuosa: intervengono amici cinesi da tutti gli Stati d'America. Wai-Tung e Wei-Wei devono ubriacarsi e sottoporsi a giochi e penitenze varie nel salone del ristorante e vengono amabilmente perseguitati fin nella camera d'albergo. Rimasti soli, e completamente ebbri, hanno un rapporto: Wei-Wei rimane incinta. L'aborto, dapprima pensato come soluzione dai tre, viene respinto da Wei-Wei, e mentre Wai-Tung trova il coraggio di confessare tutto alla madre, il padre, anche se profondamente scosso nei suoi principi, rivela a Simon di aver capito tutto. Mentre a New York si instaura così un inedito "mènage à trois", i due sconfortati genitori, ciascuno convinto di detenere da solo il doloroso segreto del figlio, prendono l'aereo per tornare in patria.

Valutazione Pastorale

sull'argomento dell'omosessualità la cinematografia ha talora adottato il paravento della commedia brillante, del dramma sentimentale o la farsa dove il gay viene presentato col solito campionario di mosse e voci destinate a suscitare risate. Ang Lee invece, pur usando con molto garbo ironia e paradosso, mostra un quadro assai realistico, che ben evidenzia un problema psicologico e sociale. Con efficacia Lee disegna il dramma di Wai-Tung, che sente il peso della tradizione familiare e la lacerazione ed il tormento che il suo essere diverso provoca nei confronti di una madre e di un padre cui è legato da un affetto che paradossalmente aggrava ancor più il suo senso di colpa. Più lineari i drammi di Simon, che non ha legami importanti se non l'amico cinese, e di Wei-Wei che, pur attratta da Wai-Tung, si rende conto che il suo tentativo di recupero è stato solo un momento di follia passeggera. Qualche passaggio, piuttosto esplicito, di effusioni tra Wai-Tung e Simon solleva riserve, ma il vero problema pastorale risiede nella conclusione, che prevede sì la salvaguardia di una nuova vita, ma anche la formazione di un sodalizio dove si prospetta una situazione moralmente inaccettabile.

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