IL BURATTINAIO

Valutazione
Inaccettabile, Violento
Tematica
Genere
Poliziesco
Regia
Ninì Grassia
Durata
127'
Anno di uscita
1994
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
IL BURATTINAIO
Distribuzione
Pag. Film
Soggetto e Sceneggiatura
Ninì Grassia
Musiche
Ninì Grassia, Aldo Tamborrelli
Montaggio
Vanio Amici

Sogg. e Scenegg.: Ninì Grassia - Fotogr.: (panoramica/a colori) Luigi Ciccarese - Mus.: Ninì Grassia, Aldo Tamborrelli - Montagg.: Vanio Amici - Dur.: 127' - Produz.: Pag Film International

Interpreti e ruoli

Fabio Testi (Mark Fierro), Marina Giulia Cavalli (Lori Fannon), Gabriele Ferzetti (Ben Costa), Orso Maria Guerrini (Tony Romeo), Antonio Zequila (Brett), Maria Grazia Nazzari (Katherine Rourke), Alessandra Bellini (Paloma Fierro), Lino Patruno, Melchiorre Gerbino, Francesco Gabriele, Hoagy O' Toole, Gaetano Capozzoli, Deborah Di Maggio, Spartaco Dell'Erba

Soggetto

a Miami, la mafia, guidata dall'anziano Ben Costa, è in allarme per l'eliminazione di alcuni boss locali. Costui che teme l'ascesa del suo accolito Tony Romeo lo incarica di scovare il mandante occulto. Intanto giunge in città il poliziotto Mark Fierro, divorziato da Gina, figlia di Costa: questi gli propone di collaborare, ma Fierro decide la linea dura, sparando a pregiudicati, mentre le vendette trasversali continuano, coinvolgendo Santa, la nipote di Costa, e Lori Fannon, avvocato della mafia (e di Romeo in particolare), con la quale Fierro ha anche riannodato un'antica relazione ed alla quale ha tentato di carpire segreti frugandole nell'archivio. Quando viene rapita sua figlia Paloma, Mark, sospettando Romeo, senza attendere rinforzi si reca con un collega nel suo covo, dove questi ha in effetti sequestrato Paloma e Costa. Mentre i poliziotti ingaggiano una furiosa sparatoria con le guardie del corpo di Romeo, quest'ultimo viene ucciso da Costa, che lo odia perchè gli ha ucciso il figlio, ed ha ordito tutta la trama per rovinarlo. Ma un uomo di Romeo fugge con Paloma in una cava: Mark, dopo una drammatica colluttazione, riesce a ucciderlo ed a salvare la figlia.

Valutazione Pastorale

è difficile, per un professionista sia pur modesto, confezionare un prodotto inqualificabile come quello che ha il coraggio di ammannire il regista Ninì Grassia, mai sazio evidentemente di prodursi in un settore artistico che evidentemente ama ma dal quale non sembra ricambiato in alcun modo. La trama, confusa ed arraffazzonata, colleziona stereotipi uggiosi di mafiosi e poliziotti, con una sceneggiatura che continua a frammentarsi in molte microstorie, con ingenuità narrative ed incongruenze che sarebbe arduo elencare dato che si dipanano per quasi due ore. Il tutto farcito con scene di stupida violenza, come quella della testa che salta sotto i colpi di mitra e con corpi crivellati.

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