Il colore nascosto delle cose

Valutazione
Consigliabile, Problematico, dibattini
Tematica
Amore-Sentimenti, Disabilità, Donna, Famiglia, Lavoro, Matrimonio - coppia, Metafore del nostro tempo
Genere
Drammatico
Regia
Silvio Soldini
Durata
115'
Anno di uscita
2017
Nazionalità
Italia, Svizzera
Titolo Originale
Il colore nascosto delle cose
Distribuzione
Videa
Soggetto e Sceneggiatura
Silvio Soldini, Doriana Leondeff, Davide Lantieri
Fotografia
Matteo Cocco
Musiche
Gian Luigi Carlone
Montaggio
Michele Bertini Malgarini, Carlotta Cristiani
Produzione
Lionello Cerri. Casa di produzione: Lumière & Co., Rai Cinema, Ventura Film

Orig.: Italia/Svizzera (2017) - Sogg. e scenegg.: Doriana Leondeff, Davide Lantieri, Silvio Soldini - Fotogr.(Scope/a colori): Matteo Cocco - Mus.: Gian Luigi Carlone - Montagg.: Giorgio Garini con Carlotta Cristiani - Dur.: 115' - Produz.: Lionello Cerri per Lumiere & CO con RAI Cinema, Ventura Film in coproduzione con RSI Radiotelevisione Svizzera/SRG SSR - 74^ MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA 2017 FUORI CONCORSO.

Interpreti e ruoli

Valeria Golino (Emma), Adriano Giannini (Teo), Arianna Scommegna (Patti), Laura Adriani (Nadia), Anna Ferzetti (Greta), Andrea Pennacchi (Paolo), Beniamino Marcone (Flavio), Mattia Sbragia (Vittorio), Valentina Carnelutti (Stefania), Giuseppe Cederna (tassista notturno (tassista supermarket)

Soggetto

Emma è una donna che ha perso la vista a sedici anni ma non ha permesso alla sua vita di precipitare nel buio. Impegnata professionalmente come osteopata, visita pazienti e tiene rapporti costanti con loro, ben decisa a non far pesare la sua disabilità. A cambiare le cose è l'incontro con Teo, pubblicitario quarantenne dalla vita sregolata e frenetica, abituato a vivere i rapporti di coppia in modo distratto e imprevedibile...

Valutazione Pastorale

Nel 2013 aveva già affrontato l'argomento, girando 'Per altri occhi', un documentario che aveva al centro un gruppo di non vedenti e i loro mille modi di vivere la "normalità". 'Da quella esperienza è nata a poco a poco l'idea di questo film "…grazie al quale ho scoperto un mondo che, devo ammettere, immaginavo diverso…ho incontrato persone straordinarie, vitali, determinate, curiose, coraggiose…la cui unica paura era che il mio sguardo su di loro potesse indugiare sulla pietà". Così Silvio Soldini a proposito di questo suo film più recente presentato fuori concorso alla 74^ Mostra di Venezia. Soldini (già regista di titoli di successo quali 'Pane e tulipani' 2000; 'Giorni e nuvole' 2007, 'Cosa voglio di più' 2010) individua la linea di passaggio dal doc al racconto di fiction, mettendo a fuoco la vicenda di Emma e del suo incontro con Teo. Quello che si delinea è un delicato scontrarsi tra due opposti, fatto di una incerta capacità di compiere i passi giusti. Preso nella sua quotidianità fatta di invenzioni, slogan, frasi a sorpresa rivolte a vendere meglio i prodotti, Teo vuole continuare a comportarsi così anche nel rapporto con Emma, che sta al gioco, fino a quando la vita di lui non irrompe a spezzare il fragile equilibrio costruito. Affrontare la disabilità al cinema è, da sempre, un banco di prova terribile e rischioso. Va dato atto a Soldini di essersi gettato nella sfida, senza perdere di vista quel senso di misura, di dignità e di rispetto che hanno fino ad oggi connotato i suoi film. Spesso la paura di incorrere in errori o superficialità induce molto cinema (ad esempio quello americano) ad affidarsi ad attori di provata abilità (es. Dustin Hoffman in 'Rain Man') con il conseguente rischio che l'interprete prevalga sul personaggio. Qui la regia si muove con uno stile pacato, con toni quasi mai fuori posto, in linea con una compattezza narrativa che evita eccessi e scatti fuori onda. Accanto alla vicenda principale si aprono nel racconto alcune situazioni collaterali che allargano la visione d'insieme, e dicono che il film segue una linea di sicura tenuta etica e programmatica. Forse la messa in scena poteva essere più grintosa, meno accomodante. Ma il valore del film resta intatto. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in molte successive occasioni come avvio ad una riflessione sul rapporto tra cinema e disabilità, oggi.

Le altre valutazioni

Sfoglia l'archivo
Ricerca Film - SerieTv
Ricerca Film - SerieTV