IL DECALOGO 3 – RICORDATI DI SANTIFICARE LE FESTE *

Valutazione
Accettabile, Complesso, Dibattiti
Tematica
Metafore del nostro tempo, Psicologia, Tematiche religiose
Genere
Drammatico
Regia
Krzysztof Kieslowski
Durata
58'
Anno di uscita
1990
Nazionalità
Polonia
Titolo Originale
DEKALOG TRZY
Distribuzione
Mikado Film
Soggetto e Sceneggiatura
Krzysztof Piesiewicz, Krzysztof Kieslowski
Musiche
Zbigniew Preisner
Montaggio
Ewa Smal

Sogg. e Scenegg.: Krzysztof Piesiewicz, Krzysztof Kieslowski -Fotogr.: (normale/a colori) Piotr Sobocinski - Mus.: Zbigniew Preisner - Montagg.: Ewa Smal - Dur.: 58' - Co-Prod. Telewizja Polska, Warzawa, Sender Freies Berlin, Berlin

Interpreti e ruoli

Maria Pakulnis (Ewa), Daniel Olbrychski (Kanusz), Joanna Szczepkowska

Soggetto

a Varsavia, alla vigilia di Natale, il tassista Janusz, che sta trascorrendo in casa una felice serata con la moglie e i due figli, si fa convincere da Ewa una giovana donna che un tempo ha amato e verso la quale prova un senso di colpa ad andare con lei per aiutarla a cercare il marito Edward che, uscito per fare delle commissioni, non è più tornato. Nella gelida notte nevosa, i due intraprendono un lungo ed affannoso giro in automobile nella vana ricerca di Edward: Ewa è molto nervosa e si dimostra sempre più aggressiva verso Janusz ritenendolo colpevole di aver volulo la fine della loro relazione. Janusz, comprensivo, sopporta con rassegnazione il contegno della donna anche quando, dopo averla accompagnata a casa, si accorge che Ewa ha mentito in quanto molti indizi rivelano che Edward, assente da molto tempo, ha sposato un'altra donna. Ormai è l'alba: Janusz si rende conto che Ewa non voleva altro da lui che condividere, in quella notte, la sua solitudine. I due, definitivamente, si separano e Janusz toma a casa dalla trepidante moglie.

Valutazione Pastorale

personaggio centrale la donna, ben decisa a ritagliarsi un suo spazio di gioia fosse pure e soltanto l'illusione di essa almeno in quella notte, in cui tutti si scambiano doni e tenerezza per "santificare" egoismo e solitudine, percorrendo in taxi con l'uomo sempre amato strade nevose e deserte, imbastendo una menzogna che tocchi, nella compassione, il cuore dell'altro. Tutto in una Varsavia visionaria e quasi allucinante, dove di vivo ci sono solo qualche agente o medico di turno e dove tanti alberi scintillanti sembrano accentuare la pena di quei due. Sulle braci di quella antica passione, cammina un Janusz sempre quieto, ad un tratto fattosi consapevole dell'inganno, eppure preso da pietà per Ewa e la sua disperazione. In fondo lui ha tutto e lei nulla, salvo i ricordi. Tema complesso, film denso, dove l'impianto narrativo è scarno fino all'essenziale, in cui ogni illusione e notazione trova una collocazione precisa. Una strana notte, cominciata con un incrocio di sguardi in Chiesa e vissuta poi nella constatazione (sempre triste per una coppia di amanti, forse un tempo ardenti e felici), della fine dell'Amore. Il tutto è raccontato con distacco, algido come quelle strade, privilegiando i primi piani. Kieslowski non è regista che abbia bisogno di trovate e colpi di scena. È maestro nel creare dal nulla certe atmosfere e di situare il realismo in una dimensione magica, affollata da interrogativi e ambiguità non certo sul piano dello stile. Forte il taglio dei personaggi: paziente, quasi rassegnato l'uomo (l'attore è Daniel Olbrychski), angosciata e avida di tenerezza Ewa (una Maria Pakulnis dagli occhi intensi).

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