Orig.: Gran Bretagna/Stati Uniti (2004) - Sogg.: ispirato al romanzo "Le fantome de l'opera" di Gaston Leroux e al musical teatrale "The Phantom of the Opera" di Andrew Lloyd Webber e Richard Stilgoe - Scenegg.: Andrew Lloyd Webber, Joel Schumacher - Fotogr.(Scope/a colori): John Mathieson - Mus.: Andrew Lloyd Webber - Montagg.: Terry Rawlings - Dur.: 143' - Produz.: Andrew Lloyd Webber e Eli Richbourg per Really Useful Film, Joel Schumacher Productions, Scion Films Limited.
Interpreti e ruoli
Gerard Butler (Erik il Fantasma), Emmy Rossum (Christine), Patrick Wilson (Raoul), Miranda Richardson (madame Giry), Minnie Driver (Carlotta), Ciaran Hinds (Firmin), Simon Callow (André), Victor McGuire (Piangi), Kevin McNally (Buquet), Murray Melvin (Reyer), Jennifer Ellison (Meg Giry), James Fleet (Lefevre)
Soggetto
All'Opera di Parigi, quando la primadonna Carlotta abbandona le prove generali, alla giovanissima Christine viene affidato il ruolo della protagonista. Arriva la sera della 'prima' e Christine ottiene un grande successo. La sua bravura e il suo fascino colpiscono il proprietario del teatro, Raoul visconte di Chagny, che si innamora di lei, e viene ricambiato. Questa improvvisa relazione suscita la rabbia di Erik, un giovane sfigurato nel volto e detto "il Fantasma" perché da sempre vive dietro le quinte del teatro, portando terrore sul palco e poi scomparendo rapido e invisibile. Erik ostacola i due innamorati, e Raoul, nell'intento di farlo uscire allo scoperto, suggerisce di preparare un allestimento dell'opera "Don Juan". L'espediente funziona. Erik arriva sulla scena, si toglie la maschera, e subito dopo il teatro va a fuoco. Ora Christine, Raoul e Erika si trovano tutti insieme. Lei deve decidere. Sceglie il Fantasma. Ma ora è lui, sdegnato, ad invitarli ad andare via.
Valutazione Pastorale
Non si tratta, é bene precisarlo, di una ulteriore trasposizione dell'originario romanzo scritto da Gaston Leroux nel 1911, ma della versione filmica dell'omonimo musical scritto da Andrew Lloyd Webber e rappresentato ormai da circa 20 anni in diciotto paesi del mondo con oltre 10 milioni di spettatori. Dunque un musical. E se già si tratta di un 'genere' oggi abbastanza desueto (quasi abbandonato dal cinema a partire dai primi anni '80), ancora più ostico diventa aggiungere che si tratta non di musica leggera ma lirica e sinfonica. Pochissimi i dialoghi 'a voce'. Il resto é affidato a partiture e arie alcune di grande respiro, altre più aspre e impervie. E questo impianto musicale unito ad una sontuosa ricostruzione di ambienti (il teatro)e di costumi produce una realizazzione veramente di grande pregio, nella quale la cultura colta del pentagramma si unisce alle ballate popolari in un incandescente caleidoscopio di armonie. Ad attraversare il racconto c'é poi il tema del 'diverso', del mostro, del non accettato e del suo scontro con la sublimazione dell'amore. Schumacher intesse una calligrafia dolce e grintosa che riporta in primo piano il dualismo tra repulsione e pietas. Film dunque ricco di suggestioni che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come raccomandabile e certamente poetico.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare come esempio riuscito del non facile rapporto tra cinema e opera musicale teatrale.