IL GIOCO DELL’OCA

Valutazione
Discutibile, problematico*
Tematica
Giovani, Lavoro, Matrimonio - coppia
Genere
Commedia
Regia
Trish Mc Adam
Durata
95'
Anno di uscita
1997
Nazionalità
Irlanda
Titolo Originale
SNAKES & LADDERS
Distribuzione
Lucky Red
Soggetto e Sceneggiatura
Trish Mc Adam Da un'idea di Trish Mc Adam, Gina Moxley
Musiche
Pierce Turner
Montaggio
Peter Przygodda

Sogg.: Da un'idea di Trish Mc Adam, Gina Moxley- Scenegg.: Trish Mc Adam- Fotogr.: (Normale/a colo-ri) Dietrich Lohmann - Mus.: Pierce Turner - Montagg.: Peter Przygodda -Dur.: 95' - Produz.: Chris Sievernich, Lilyan Sievernich

Interpreti e ruoli

Rosaleen Linehan (Nora), Gina Moxley (Kate), Pom Boyd (Jean), Sean Hughes (Martin), Paudge Behan (Dan), Catherine White (Orla), Pierce Turner (Dave), Maureen Toal, Laurie Morton, Marie Mullen, Ena May, Stella Mc Cusker.

Soggetto

Jean e Kate, grandi amiche, dividono un appartamento e, per vive-re, recitano uno spettacolino di cabaret per le strade di Dublino. Quando Martin, il ragazzo di Jean, le chiede di sposarlo, e lei accetta, gli equilibri vengono sconvolti. Nora, la madre di Jean, si mette ad organizzare il matri-monio, stressando la figlia che alla fine passa la notte col produttore televisi-vo Dan, dicendo a Martin di voler rinunciare a tutto. Jean comincia allora a lavorare in Tv come presentatrice, e Kate non riesce a resistere alla tentazio-ne di consolare l’afflitto Martin, del quale anzi rimane incinta dopo una sera-ta passata insieme. Kate non dice a nessuno chi sia il padre, e fa credere a Jean che la cosa è successa durante un viaggio di lavoro ad Edimburgo. Jean si riconcilia con Kate, Martin torna da una tourneè in Europa, e Jean, che ha lasciato Dan, propone a Martin di sposarsi. Stavolta l’evento accade. Al matrimonio, Martin tiene in braccio il bambino appena nato di Kate, e in quel momento Jane capisce che è lui il vero padre.

Valutazione Pastorale

uno spaccato di vita irlandese, specchio di una realtà diffusa e di mentalità largamente verificabili in tanta gioventù europea. Nei loro rapporti, affettivi e professionali, questi ragazzi sembrano usare gli altri a scopo quasi terapeutico, si banalizzano le scelte di vita nell’illusione che non si presenteranno più. Il gioco dell’oca è il gioco dei sentimenti, un passo avanti e un passo indietro all’interno di una società dove valori importanti vengono meno ma non sono cancellati bensì nascosti, rifiutati per paura e timore. Film spigoloso e aspro, e tuttavia privo di compiacimento e per nien-te in malafede. Certo ritratto di un mondo che appare senza morale, senza scrupoli e che invece soffre per la voglia di recuperare traguardi più impor-tanti, la maternità e la paternità, il matrimonio, un lavoro gratificante. Dal punto di vista pastorale, un film soprattutto da discutere per riflettere bene sui motivi che causano ai protagonisti tanta apatia e amarezza, sulle carenze che li distinguono sul piano sociale e affettivo. Utilizzazione: fatta salva l’attenzione per i minori, il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e, più utilmente, in sede di confronto e di dibattito su argomenti di innegabile attualità, non ultima l’ambientazione in un Dubli-no poco frequentata sotto il profilo della commedia di carattere: giovani, matrimonio, lavoro, maternità , senso del dovere e del rispetto.

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