Orig.: Italia (2002) - Sogg. e scenegg.: Eduardo Tartaglia - Fotogr.(Panoramica/a colori): Arnaldo Catinari - Mus.: Mauro Di Domenico - Montagg.: Luca M.Gazzolo - Dur.: 87' - Produz.: Medusa Film.
Interpreti e ruoli
Eduardo Tartaglia (Luciano Guarracino), Sabrina Impacciatore (Maria), Gigi Savoia (Augusto), Veronica Mazza (Bettina), Salvatore D'onofrio (Niccodemo), Lucio Allocca (padre Orlando), Regina Bianchi (Flora), Aldo Giuffré (papà di Guarracino), Giuliana Lojodice (Gabriella), Carlo Buccirosso (prof. Serapide)
Soggetto
In un paesino della costa campana all'improvviso si verifica un blocco dell'attività ittica. Ne derivano notevoli difficoltà che coinvolgono anche Luciano, un modesto pescatore che, per affrontare l'emergenza, si mette a lavorare nella pescheria della madre ma con pessimi risultati. Incalzato dalla precaria situazione economica e dalle insistenze della moglie Maria, Luciano infine accetta di andare in Albania per trasportare clandestini con il proprio piccolo peschereccio. La traversata però si conclude con un naufragio: Luciano resta coinvolto ed entra in coma. In ospedale, quella situazione all'apparenza tragica potrebbe risolversi a suo vantaggio: bisogna però che Luciano si svegli durante il collegamento in diretta e in eurovisione della trasmissione Superenaletto abbinata alla lotteria "Sveglia e Vinci". Ecco allora che al capezzale di Luciano si avvicendano tante persone, moglie, madre, padre, medici, infermiere. Tutti con sedute di musicoterapia cercano di metterlo nelle condizioni di tornare in sé nel momento giusto del collegamento televisivo. Il Luciano in salute, da fuori, osserva e commenta gli avvenimenti. Decidere se svegliarsi o meno non é una decisione facile. Meglio sarebbe poter non decidere.
Valutazione Pastorale
Proveniente dal teatro, Eduardo Tartaglia, all'opera prima, fa quasi tutto: soggetto, sceneggiatura, protagonista, regia. Ne deriva un esordio che trova gli esiti migliori nella cornice ambientale, colorita, piena di umori, contenitore di affetti e sentimenti, omaggiata anche nel titolo con un tono non retorico di nostalgia e di rimpianto. Per il resto, sia le vicissitudini del povero disoccupato sia il gioco cui si trova costretto in ospedale, con la sottolineatura dell'invadenza televisiva anche quando la malattia esigerebbe silenzio e rispetto, sono aspetti che hanno anche un fondo di realtà ma restano appena appena abbozzati. Tartaglia non si sottrae alla logica del minimalismo, del macchiettismo, della gracilità narrativa e psicologica. Tutto resta nelle intenzioni, sia pure encomiabili. Comunque il film si mantiene misurato, senza inutili eccessi e, dal punto di vista pastorale, è da valutare come accettabile, e nell'insieme semplicistico. UTILIZZAZIONE: più che in programmazione ordinaria, il film é da recuperare nell'ambito di proposte sugli esordi italiani di inizio Millennio.