Il mio amico in fondo al mare

Valutazione
Consigliabile, poetico, Adatto per dibattiti
Tematica
Amicizia, Animali, Ecologia, Famiglia - genitori figli
Genere
Documentario
Regia
Pippa Ehrlich, James Reed
Durata
150'
Anno di uscita
2021
Nazionalità
Sudafrica
Titolo Originale
My Octopus Teacher
Distribuzione
Netflix
Soggetto e Sceneggiatura
Pippa Ehrlich, James Reed
Fotografia
Roger Horrocks
Musiche
Kevin Smuts
Montaggio
Pippa Ehrlich, Dan Schwalm
Produzione
Craig Foster

Il film è visibile su Netflix

Soggetto

Sudafrica. Craig Foster, regista di documentari sulla natura, entra in una profonda crisi professionale ed esistenziale. Decide quindi di ritirarsi nella sua casa vicino al mare dove riprende la sua più grande passione giovanile: le immersioni in apnea. E proprio in fondo al mare farà un incontro che lo cambierà per sempre…

Valutazione Pastorale

“Il mio amico in fondo al mare” (“My Octopus Teacher", 2020), diretto da Pippa Ehrlich e James Reed nel 2021 ha vinto il Bafta e l’Oscar nella categoria miglior documentario. Originale, affascinante e imprevedibile, il film racconta la vera storia del documentarista Craig Foster. L’uomo sta attraversando un momento difficile, è stanco del suo lavoro e, soprattutto, ha difficoltà nel rapportarsi con suo figlio: vorrebbe essere un padre migliore, ma non se ne sente capace. Decide così di ritirarsi nella sua casa in riva al mare vicino a Cape Town, in Sudafrica. Depresso e sfiduciato, l’unica cosa che desidera fare è immergersi (in apnea e senza alcuna protezione) per esplorare il fondale marino. Tutti i giorni, in qualsiasi condizione meteo, Craig Foster si tuffa per osservare da vicino le foreste di kelp, alghe giganti ricche di vita e habitat di molteplici specie animali. Ed è qui che un giorno incontra un comunissimo esemplare di polpo femmina, animale affascinante e molto intelligente, dotato di straordinarie capacità mimetiche, con il quale, durante un anno di immersioni, crea un bellissimo rapporto fatto di rispetto e fiducia. In una parola: amicizia. Foster, con non poche apprensioni e affanni, impara a rispettare le regole della natura per quanto selvagge e violente, perfino “ingiuste”: pena la compromissione del suo delicato equilibrio. E così facendo, piano piano ritrova la propria stabilità personale e recupera pienamente il rapporto con il figlio, al quale riuscirà a trasmettere la sua passione per la natura e per le immersioni. A ben guardare, la titolazione italiana non rende giustizia alla complessità dell’opera; nell’originale, infatti, c’è il riferimento esplicito all’insegnamento (“My Octopus Teacher"), che costituisce il cuore di questa storia e la sua peculiarità: l’uomo si riconosce creatura fra le creature e da esse impara il rispetto per la vita con le sue meraviglie e le sue fragilità. Prodotto da Netflix e visibile sulla piattaforma, “Il mio amico in fondo al mare” è da valutare dal punto di vista pastorale come consigliabile, poetico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in molte altre occasioni, anche in contesti familiari ed educativi, per riflettere su temi quali la salvaguardia del creato e il rapporto uomo-natura. Un documentario che incontra la riflessione di papa Francesco nella Lettera enciclica “Laudato si’”.

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