IL MIO DOMANI

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Donna, Famiglia - fratelli sorelle, Famiglia - genitori figli, Lavoro, Metafore del nostro tempo, Morte
Genere
Drammatico
Regia
Marina Spada
Durata
88'
Anno di uscita
2011
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Iris Film
Musiche
Paolo Fresu, Bebo Ferra
Montaggio
Carlotta Cristiani

Orig.: Italia (2011) - Sogg. e scenegg.: Daniele Maggioni, Maria Grazia Perria, Marina Spada - Fotogr.(Panoramica(a colori): Sabina Bologna, Giorgio Carella - Mus.: Paolo Fresu, Bebo Ferra - Montagg.: Carlotta Cristiani - Dur.: 88' - Produz.: Francesco Pamphili per Film Kairos in collaborazione con RAI Cinema.

Interpreti e ruoli

Claudia Gerini (Monica), Raffaele Pisu (il padre di Monica), Claudia Coli (Simona), Paolo Pierobon (Vittorio), Lino Guanciale (Lorenzo), Enrico Bosco . (Roberto)

Soggetto

A Milano oggi, Monica, una donna sui quaranta anni che lavora facendo corsi per manager in una società di formazione aziendale, sente di attraversare un periodo di totale rimescolamento della propria vita. Finita la relazione con il presidente della società e chiuso subito un breve incontro con Lorenzo, Monica affronta la morte del padre, uomo religioso malato da tempo, con la sensazione di dover procedere ad un cambio profondo. Allora va in Grecia come guida turistica...

Valutazione Pastorale

"Mi interessava -dice Marina Spada- raccontare la vita di Monica, una donna apparentemente serena quando inizia la storia e che gli avvenimenti costringono a rimettersi radicalmente in gioco (...) ho voluto che le immagini lasciassero aperta la lettura dei piani molteplici di significato insiti negli accadimenti, stimolando lo spettatore ad una osservazione non inerte.(...)". La vicinanza ai temi legati allo spaesamento, già centrali nel precedente "Come l'ombra" (2006), torna in questo storia, nella quale accanto a Marina si pone come co-protagonista Milano, ossia la grande città, scenario nel quale il rapporto tra individuo e strutture urbane si fa ispido e difficile. I ritmi quotidiani nella metropoli non consentono margini di rilassatezza. La perdita di equilibrio sentimentale è quasi una inevitabile conclusione. Siamo nel pieno della 'incomunicabilità' del terzo millennio: la differenza con Antonioni, che negli anni '50 ne parlò per primo, è che lui non investiva lo spettatore del compito di cercare risposte. Il diagramma delle insicurezze di Monica è ben visualizzato, la regista gira con la giusta tensione, trascurando forse quache passaggio di maggiore concretezza. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e, in seguito, in occasioni mirate per avviare riflessioni sui temi attuali che propone. Attenzione è da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.

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