IL MIO MIGLIOR NEMICO

Valutazione
Accettabile-riserve, grossolanità
Tematica
Famiglia - genitori figli
Genere
Commedia
Regia
Carlo Verdone
Durata
110'
Anno di uscita
2006
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
Il mio miglior nemico
Distribuzione
Filmauro
Musiche
Paolo Buonvino
Montaggio
Claudio Di Mauro

Orig.: Italia (2006) - Sogg. e scenegg.: Carlo Verdone, Silvio Muccino, Pasquale Plastino, Silvia Ranfagni - Fotogr.(Panoramica/a colori): Danilo Desideri - Mus.: Paolo Buonvino - Montagg.: Claudio Di Mauro - Dur.: 110' - Produz.: Aurelio De Laurentiis per Filmauro.

Interpreti e ruoli

Carlo Verdone (Achille De Bellis), Silvio Muccino (Orfeo Rinalduzzi), Ana Caterina Moriaru (Cecilia), Agnese Nano (Gigliola De Bellis), Sara Bertelà (Annarita Rinalduzzi), Paolo Triestino (Guglielmo Duranti), Corinne Jiga (Ramona), Leonardo Petrillo. (Riccardo)

Soggetto

Achille licenzia dal grande albergo di cui é direttore la cameriera Annarita, sospettata di furto ai danni di alcuni clienti. Orfeo, giovane figlio di lei, convinto della sua innocenza, medita vendetta e comincia a perseguitare in vario modo Achille. L'irreparabile arriva quando, scoperta una sua tresca amorosa, Orfeo la denuncia a tutti e, per di più, inserisce le foto su internet. Cacciato di casa e dal lavoro, Achille prova almeno a recuperare l'affetto della figlia Cecilia, di cui Orfeo è innamorato. Così i due, Achille e Orfeo, si ritrovano fianco a fianco in un viaggio che dall'Italia li porta in Svizzera e in Turchia. Facendo nascere tra loro un sentimento che per Orfeo potrebbe esssere quello di un padre conosciuto ma in realtà mai presente nella sua vita.

Valutazione Pastorale

Passano gli anni ma il tono delle commedie di Carlo Verdone cambia poco. Il vero mutamento è nel fatto che, avendo lui la matura età di 56 anni, il ruolo del giovane sbandato e imbranato (iniziato con "Un sacco bello") non può più ricoprirlo in prima persona ma deve affidarlo a qualcun'altro. Che qui è appunto Silvio Muccino, prototipo dei venticinquenni del terzo millennio, figlio alla disperata ricerca di un padre. Lui, Verdone, in questo caso Achille De Bellis, non rinuncia tuttavia ad essere il consueto 'ingenuo', dispiaciuto quando le cose vanno male, indifeso ma pieno di risorse e di buoni sentimenti, almeno in teoria. Il ritmo del copione è certamente sciolto, scorrevole, non manca qualche simpatica annotazione. I personaggi però restano macchiette, simpatiche, ben costruite, ma di poco peso. Invano si aspetta un salto di qualità, un graffio, una vera commedia di pungente sostanziosità. L'impianto narrativo generale è leggerino, un po' tirato via, troppo condizionato dagli inserimenti pubblicitari. Un prodotto gradevole eppure discontinuo che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come accettabile, con riserve per alcune grossolanità sparse.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e proposto come occasione di passatempo, pur tenendo presenti i limiti sopra esposti.

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