IL MOMENTO DI UCCIDERE *

Valutazione
Discutibile, Ambiguità
Tematica
Giustizia, Politica-Società
Genere
Drammatico
Regia
Joel Schumacher
Durata
145'
Anno di uscita
1996
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
A TIME TO KILL
Distribuzione
Warner Bros Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Akira Goldsman tratto dal romanzo "A time to kill" di John Grisham
Musiche
Elliot Goldenthal

Sogg.: tratto dal romanzo "A time to kill" di John Grisham - Scenegg.: Akira Goldsman - Fotogr.: (panoramica/a colori) Peter Menzies jr. - Mus.: Elliot Goldenthal - Mon-tagg.: William Steinkamp - Dur.: 145' - Produz.: Arnon Milchan, Michael Mathanson, Hunt Lowry, John Grisham

Interpreti e ruoli

Sandra Bullock (Ellen Roark), Samuel L.Jackson (Carl Lee Hai-ley), Matthew McConaughey (Jake Brigance), Kevin Spacey (Rufus Buck-ley), Brenda Fricker (Ethel Twitty), Donald Sutherland (Lucien Wilbanks), Oliver Platt (Harry Rex Vonner), Charles S.Dutton, Ashley Judd, Patrick McGoohan, Kiefer Sutherland, Tonea Stewart, John Diehl

Soggetto

Nel Mississipi, due balordi ubriachi stuprano la figlia di dieci anni di Carl, operaio di colore. L'uomo, incapace di controllarsi, si fa giustizia da sé, uccide i due colpevoli, viene imprigionato. La difesa viene assunta da Jake, giovane avvocato pieno di ideali e di grandi speranze. Deve però scontrarsi con una situazione sociale in cui dominano preconcetti, omertà, complicità. Dopo molti tentennamenti, accetta la collaborazione di Ellen, studentessa di legge energica e intraprendente, che si butta nell'impresa in maniera tale da subire poi le vendette di alcuni membri del locale KuKluxKlan che la sequestra e la minaccia. Anche Jake mette a rischio la propria vita e quella della famiglia (moglie e figlioletta) perché va a toccare gli interessi di diversi membri delle comunità del Mississipi. Gli attentati, gli scontri a fuoco, la perdita di tutti i rapporti sociali scoraggiano Jake, che però all'ultimo ritrova fiducia grazie all'incoraggiamento di Lucien Wibanks, avvocato di grido caduto in disgrazia e radiato dall'albo. Al momento finale dell'ultima udienza, Jack trova il coraggio per fare ai giurati un discorso chiaro e implacabile, che mette tutti di fronte a precise responsabilità. Carl viene assolto.

Valutazione Pastorale

Al centro del film ci sono gravi e attuali problemi, la pena di morte, la legittima difesa, l'accertamento di responsabilità di fronte ad un delitto, il differente atteggiamento verso le persone di colore: tutto enunciato attraverso una storia dai risvolti forti ed incisivi, dove si evidenzia come all'interno di una comunità la mancanza di volontà, l'assenza di reciproco rispetto, il prevaricare dei più forti sui più deboli siano fattori che portano inevitabilmente alla disgregazione sociale, al crescere del sospetto e dell'odio reciproco. Solo la volontà, il sacrificio, l'impegno personale ma in nome di tutti possono spezzare la catena, ridare fiducia e costruire qualcosa di valido. Così, dal punto di vista pastorale, il film si muove tra la sottolineatura di momenti difficili, di contrasti anche brutali e violenti e la voglia di proporre risvolti tendenti alla crescita di una nuova fiduca reciproca. Il tutto con qualche ambiguità dovuta al cedere dei dialoghi e delle situazioni a momenti di eccessiva enfasi e di un po' di facile retorica. Utilizzazione Per un certo clima di tensione alta e esasperata, il film va usato con cautela in programmazione ordinaria, mentre, pur con le sfasature sopra ricordate, è da tenere presente per suscitare riflessioni e dibattiti su argomenti importanti ed attuali che interpellano la sensibilità del cittadino e del cristiano.

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