Sogg.: tratto dal libro di John Grisham - Scenegg.: Alan J. Pakula - Fotogr.(scope/a colori): Stephen Goldblatt - Mus.: James Horner - Montagg.: Tom Rolf, Trudy Ship - Dur.: 141' - Produz.: Alan J. Pakula, Pieter Jan Brugge.
Interpreti e ruoli
Julia Roberts (Darby Shaw), Denzel Washington (Gray Grantham), Sam Shepard (Thomas Callahan), John Heard (Gavin Verheek), Tony Goldwyn (Fletcher Coal), James B. Sikking (Denton Voyles), William Atherton (Bob Gminski), John Lithgow, Robert Culp, Stanley Tucci, Hume Cronyn, Anthony Heald, Nicholas Woodeson, Stanley Anderson
Soggetto
Allieva ed innamorata del suo docente Thomas Callahan, la brillante studentessa in giurisprudenza Darby Shaw gli sottopone, all'indomani del misterioso assassinio di due giudici della Corte Suprema, Rosenberg e Jensen, un suo rapporto sul caso. Thomas confidando a Darby di aver dato copia del rapporto ad un amico, il consulente dell'FBI Gavin Verheek, poco dopo viene assassinato: Darby, impaurita, si nasconde a New Orleans, e con il telefono fissa un incontro con Gavin a lei sconosciuto. Ma il terrorista Khamel che ha ucciso i due giudici e che riceve ordini da uomini conniventi con Fletcher Coal, il segretario del Presidente, intercetta la telefonata, uccide Gavin e prende il suo posto, per eliminare la donna, ma viene ucciso da uno sconosciuto killer. Nel frattempo il giornalista del Washington Post, Gray Grantham, viene contattato da un misterioso individuo, Garcia, che promette rivelazioni sul caso Rosenberg, ma anche costui viene ucciso. Intanto Darby, superando certi timori, si incontra con Gray e col suo aiuto risale alla vera identità di Garcia: Charles Morgan, dello studio legale che cura gli interessi di un magnate del petrolio che Darby ha citato nel rapporto collegandolo alle sovvenzioni per la campagna presidenziale e ad una concessione petrolifera in area protetta, habitat dell'ormai rarissimo pellicano. Una società ecologista aveva fatto causa al magnate ed era riuscita a bloccare i lavori con l'aiuto dei giudici Rosenberg e Jensen. Gli irriducibili Gray e Darby tramite la vedova di Morgan trovano una videocassetta in cui Charles dichiara che il magnate ha fatto eliminare i due giudici: il presidente avrebbe poi dovuto eleggere due giudici sostituti favorevoli alla concessione petrolifera. Scampati ad un attentato dinamitardo, Darby e Gray, ormai amici, con l'aiuto del direttore del giornale e dell'FBI, pubblicano l'intera vicenda sul Post, e Darby ottiene di lasciare, incolume, il paese.
Valutazione Pastorale
Lo scandalo Watergate ha aperto, evidentemente, una ferita insanabile nella coscienza dell'uomo medio americano, convinto che di tutti si potesse sospettare a questo mondo, tranne che del Presidente. Così ogni tanto si assiste al curioso, ma sintomatico tentativo di mettere in forse l'integrità della più prestigiosa figura dello scenario politico statunitense. Il film di Pakula, specialista in complotti politici, risulta troppo macchinoso, visto il precedente lavoro del regista sullo scandalo Watergate: e tutto sommato, nonostante una confezione più abbondante (oltre due ore) e più spettacolare, la prima opera scorreva più asciutta, più essenziale nei dettagli, più intelligibile nelle contraddizioni e nelle ipotesi. Qui nel lavoro entrano veramente troppi ingredienti: dal numero sovrabbondante di personaggi, che tra principali e secondari supera la trentina (senza contare le numerosissime comparse) al carosello di ipotesi e indizi, che finisce per stordire lo spettatore. Anche se ben recitato e diretto con mestiere, il film non sempre riesce ad essere avvincente, e talora (come nella sequenza della fuga di Gray e Darby dal garage, dove, disarmati, scampano rocambolescamente ad un'esplosione e quindi a ben tre killer) si superano i limiti del verosimile.
