Orig.: Italia (2004) - Sogg.: Antonietta De Lillo e Giuseppe Rocca, basato sull'omonimo romanzo di Enzo Striano - Scenegg.: Giuseppe Rocca in collaborazione con Laura Sabatino e Antonietta De Lillo - Fotogr.(Panoramica/a colori): Cesare Accetta - Mus.: Daniele Sepe - Montagg.: Giogiò Franchini - Dur.: 103' - Produz.: Mariella Li Sacchi, Amedeo Letizia per Factory.
Interpreti e ruoli
Maria De Medeiros (Eleonora Pimentel Fonseca), Rosario Sparno (Gennaro), Imma Villa (Graziella), Raffaele Di Florio (Sanges), Lucia Ragni (Crezia), Maria Grazia Grassini (Vovò Fonseca), Stefania Graziosi (Catarina), Luca Nicolaj (Antonio Fonseca Abate), Federico Pacifici (Clemente Fonseca), Enzo Moscato (Filangieri), Ivan Polidoro (Vincenzo Cuoco), Mimmo Esposito (Mario Pagano), Ciro Di Maio (Vincenzo Russo), Giulia Weber (Maria Carolina)
Soggetto
A Napoli, alla fine del 1700, si profila una forte frattura tra la monarchia regnante con Ferdinando IV e larghi settori della società. Eleonora Fonseca Pimentel, nata a Roma nel 1752 da genitori portoghesi, trasferitasi bambina nella città campana, si affianca a filosofi quali Gaetano Filangeri e Vincenzo Cuoco e aderisce al gruppo dei giacobini. Imprigionata nel 1798 e scarcerata, ha un ruolo di primo piano nella proclamazione della Repubblica Partenopea. L'anno dopo però viene di nuovo arrestata e stavolta impiccata il 17 agosto 1799, insieme ai principali responsabili di quel colpo di Stato.
Valutazione Pastorale
E' felice la scelta di Antonietta De Lillo di riportare in primo piano una pagina dimenticata di storia italiana. La vita breve della Repubblica napoletana é vista attraverso gli occhi di una delle protagoniste, donna naturalmente coraggiosa, volitiva, indipendente ma pronta ad accettare il rapido ripiegarsi degli avvenimenti. Confrontandosi con l'impegnativo banco di prova del film in costume, De Lillo organizza con bravura una macchina narrativa di non facile orchestrazione. Privilegia gli interni, disegna scenari teatrali con il supporto di attori dalla innata 'napoletanità', ma non dimentica di aprirsi a pagine di cinema vigoroso e incisivo. Una bella resa visiva che avrrebbe potuto diventare una realizzazione notevole se servita da un migliore montaggio. La lentezza è lo scotto che si paga alle suggestioni culturali/pittoriche dell'epoca e a piccole tentazioni didattico/ideologiche. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare positivamente, accettabile e nell'insieme realistico.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare in successive occasioni, anche scolastiche, nell'ambito del rapporto tra cinema italiano e storia italiana.