IL SORRISO

Valutazione
Inaccettabile, Squallido
Tematica
Genere
Drammatico
Regia
Claude Miller
Durata
90'
Anno di uscita
1995
Nazionalità
Francia
Titolo Originale
LE SOURIRE
Distribuzione
Cecchi Gori Group
Soggetto e Sceneggiatura
Claude Miller
Musiche
Pierre Boscheron, Antoine Ouvrier, Vincent Glenn
Montaggio
Anne Faure

Sogg. e Scenegg.: Claude Miller - Fotogr.: (panoramica/a colori) Guillaume Schiffman - Mus.: Pierre Boscheron, Antoine Ouvrier, Vincent Glenn - Montagg.: Anne Faure-La Farge - Dur.: 90' - Produz.: Film Par Film, Les Films de la Boissiere, TFI Film Production

Interpreti e ruoli

Emmanuelle Seigner (Odile), Jean-Pierre Marielle (Pierre François Le Clainche), Richard Bohringer (Jeanjean), Chantal Banlier, Nadia Barentin, Nathalie Cardone, Bernard Verley, Cynthia Van Damme, Myriam Anne, Sabine Tingry, Pascale Jonville, Caroline Picard

Soggetto

per i risultati delle analisi prescrittegli dalla moglie dottoressa, lo psichiatra Pierre François Le Clainche ha motivo di essere inquieto: un secondo infarto per lui è una minaccia ed egli dovrebbe guardarsi da ogni eccesso. In realtà sa benissimo quale sia la vera ragione della irritabilità e dell'umor nero: è infatti alle soglie della vecchiaia e depreca di non essere, come vorrebbe, "in forma". Va a trovare la sua amante sulle spiagge della Charente per renderla edotta, e poi, tornando a casa e alla sua clinica, vede addormentata in treno una splendida giovane. E' Odile e per lo psichiatra comincia l'infatuazione. Lui le fa una corte discretissima, ma senza equivoci: lei dapprima gli sorride, poi la sera in cui in automobile l'uomo la bacia con trasporto, Odile lo spinge fuori sull'asfalto. Dibattuto tra il senso del ridicolo e la gelosa ammirazione per la giovane (che dà lezioni di tennis), Le Clainche la segue e insiste. Odile frattanto ha conosciuto Jeanjean, un imbonitore, che in un parco-giochi gestisce il padiglione del "nudo erotico" con quattro spogliarelliste. Stranamente la ragazza è affascinata da quei corpi impudentemente offerti agli spettatori per eccitarli. Va perfino, accompagnata dallo spasimante, a visitare le "artiste" nel loro camper, e qui le giovani struccate, rivestite da semplici gonne e golfini, occupate a fare sandwich o a stirare sembrano assolutamente semplici e naturali, dopo i lustrini e le oscene esibizioni della notte. Le Clainche, coinvolto nei vortici del proprio velleitarismo senile, ha un rapporto con Odile. Dopo di che ha un malore e Jeanjean lo fa ospitare in una squallida stanza di un infimo albergo. Non gli capita il paventato infarto, mentre Odile (che ha avuto nel corso nelle sue ultime giornate alcune emorragie, più la sua personale esibizione tutta nuda tra le altre donne) eccitata dalle numerose mani che tentanto di toccarla mentre è scesa in platea, dopo essere svenuta, muore. Al professore (che attraversa un bosco e poi la terra rossastra del tennis) sembra di risentire ancora quella voce e lo schiocco delle palle da gioco, mentre forse l'ultima illusione dei propri sensi è amaramente caduta per sempre.

Valutazione Pastorale

per definire questo film del francese Claude Miller, non c'è che l'imbarazzo della scelta: è squallido, osceno, avvilente e cinico. Si potrebbe forse aggiungere anche impietoso sia verso la "turpis senectus" dello psichiatra velleitario del sesso e non in forma sia verso la stessa giovinezza della bella Odile, che non ha speranze di sorta. Miller non disdegna perfino il "mélo" (quella morte preceduta da emorragie e languori), nonché il ribaltone finale (il decesso di Odile e il campanello di allarme per l'infartuato in vena di prurigini senili). Si potrebbe pure rilevare che se il vecchio si illude nell'ultima amara avventura, Odile è una patìta del sado-maso (e qui non poteva mancare qualche fotogramma simbolico di un serpente che avvolge nelle sue spire un topolino). Le immagini crude ed esplicite aggravano il giudizio.

Le altre valutazioni

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