Orig.: Palestina/Francia/Belgio/Italia (2009) - Sogg. e scenegg.: Elia Suleiman - Fotogr.(Panoramica/a colori): Marc André Batigne - Mus.: brani di autori vari - Montagg.: Veronique Lange - Dur.: 105' - Produz.: Michael Gentile, Elia Suleiman.
Interpreti e ruoli
Elia Suleiman (E.S.), Saleh Bakri (Fuad), Samar Qudha Tanus (madre 1970-80), Shafika Bajjali (madre oggi), Tarek Qubti (vicino di casa), Bilal Zidani (Jubran), Yasmine Haj (Nadia), Georges Khiefi . (sindaco)
Soggetto
Il conducente di un taxi si perde in strade piene di nebbia. Dietro c'è un uomo, che comincia a ricordare il passato. Si comincia da Nazareth nel 1948, al tempo della creazione dello stato di Israele, quando il palestinese Fuad non riesce a raggiungere in tempo la sua ragazza Thuraya, fuggita con la famiglia in Giordania. Ritroviamo Fuad nel 1970 e nel 1980, quando gli avvenimenti sono precipitati e lui si reca in Giordania al capezzale di Thuraya, malata di cancro. Ora il signore seduto sul retro del taxi si rivela: é E.S., figlio di Fuad, intento a cercare di ripercorrere la vita del padre. Una materia forte, che potrebbe ispirare un film...
Valutazione Pastorale
L'incontro tra macrostoria e microstoria non é mai facile: c'è il rischio di piegare a proprio uso momenti e avvenimenti. Gettandosi senza paura in avvenimenti piccoli e grandi, Suleiman si muove con grande misura, delicatezza, rispetto. Da palestinese, non lancia proclami nè indulge in sguaiate denunce. La sua forza é in un approccio narrativo asciutto, antiretorico, mai banalmente drammatico, che non esclude (anzi) passaggi di un umorismo sulfureo e quasi beffardo (gli uomini fermi al bar e quelli che passano; il cannone che segue da vicino l'individuo; il coprifuoco disatteso in discoteca...). La "questione palestinese" trova in Suleiman un contributo efficace, un richiamo ad un confronto pacato e di reciproca comprensione. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e, forse più opportunamente, in occasioni mirate per avviare riflessioni sugli argomenti molto attuali che propone.