Il Trono di Spade

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Amore-Sentimenti, Avidità, Denaro, Dialogo, Donna, Famiglia, Famiglia - fratelli sorelle, Famiglia - genitori figli, Giustizia, Guerra, Letteratura, Libertà, Male, Metafore del nostro tempo, Movimenti e sette, Omosessualità, Politica-Società, Potere, Rapporto tra culture, Sessualità, Violenza
Genere
Allegorico, Avventuroso, Drammatico, Fantastico
Regia
David Benioff, Daniel Brett Weiss
Durata
Stagioni 8, 72 episodi da 50'-80'
Anno di uscita
2019
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Game of Thrones
Distribuzione
HBO, Sky-NowTv
Soggetto e Sceneggiatura
Dal ciclo di romanzi di George R.R. Martin, firmano la sceneggiatura David Benioff, D.B. Weiss
Fotografia
Anette Haellmigk, Jonathan Freeman, Robert McLachlan, Fabian Wagner, David Franco, Gregory Middleton, P.J. Dillon, Matthew Jensen, Alik Sakharov, Martin Kenzie, Marco Pontecorvo, Kramer Morgenthau, Chris Seager, Sam McCurdy, David Katznelson
Musiche
Ramin Djawadi
Montaggio
Katie Weiland, Frances Parker, Crispin Green, Tim Porter, Oral Norrie Ottey, Martin Nicholson, Jesse Parker, Yan Miles,
Produzione
David Benioff, D. B. Weiss, Carolyn Strauss, Frank Doelger, Bernadette Caulfield, David Nutter, Miguel Sapochnik. Casa di produzione: HBO, Television 360, Grok! Television, Generator Entertainment, Startling Television, Bighead Littlehead

La serie tv è in distribuzione sulla piattaforma NowTv di Sky

Interpreti e ruoli

Kit Harington (Jon Snow), Emilia Clarke (Daenerys Targaryen), Peter Dinklage (Tyrion Lannister), Lena Headey (Cersei Lannister), Sophie Turner (Sansa Stark), Maisie Williams (Arya Stark), Nikolaj Coster Waldau (Jaime Lannister), Iain Glen (Jorah Mormont), Gwendoline Christie (Brienne of Tarth), Alfie Allen (Theon Greyjoy), Carice van Houten (Melisandre), Charles Dance (Tywin Lannister), Natalie Dormer (Margaery Tyrell), Richard Madden (Robb Stark), Diana Rigg (Olenna Tyrell), Rose Leslie (Ygritte), James Cosmo (Jeor Mormont), Pedro Pascal (Oberyn Martell), Sean Bean (Eddard Ned Stark)

Soggetto

Nell’ottava stagione si tirano le fila sui regni del “Trono di Spade”. Sul fronte Grande Inverno (Winterfell) si alleano Daenerys Targaryen, Jon Snow, Sansa e Arya Stark. Dal lato opposto, ad Approdo del Re (King's Landing) Cersei Lannister si prepara a resistere all’assalto finale. Da Nord, però, da oltre la Barriera arriva per tutti la minaccia del Re della Notte, che avanza con il suo esercito di non-morti…

Valutazione Pastorale

L’ottava e ultima stagione del “Trono di Spade” (“Game of Thrones”) si è conclusa nella primavera 2019 con ascolti record per l’emittente HBO – oltre 19milioni di spettatori “a stelle e strisce”–, nella notte tra domenica 19 e lunedì 20 maggio. La serie nata dalla penna dello scrittore George R.R. Martin, dal ciclo di romanzi “Cronache del ghiaccio e del fuoco”, è stata adattata per la televisione da David Benioff e D.B. Weiss. In tutto 73 episodi, suddivisi in 8 stagioni tra il 2011 e il 2019. In Italia, su Sky Atlantic (e in parallelo su Sky Go e NowTv) l’ultimo episodio ha fatto registrare alle 3.00 del mattino (orario della diretta USA) oltre mezzo milione di spettatori. Una serie che è riuscita nell’impresa di coniugare “vecchie” e “nuove” modalità di fruizione, ovvero di mettere insieme il pubblico tradizionale, tarato sull’appuntamento serale a cadenza periodica, con lo stuolo di iGen o post-millennials che fanno del binge watching la pratica di fruizione per eccellenza. Il fenomeno “Game of Thrones” non è solo fatto di numeri da record, che di certo la rendono tra le più seguite, costose (circa 13-14 milioni di dollari a episodio nell’8a stagione), remunerative e premiate, trasmessa in oltre 170 Paesi al mondo in contemporanea. “Game of Thrones” costituisce un’eccellenza sotto il profilo narrativo, per il linguaggio adottato. È vero, forse l’ottava stagione non è la migliore per la scrittura – anche se dal punto di vista visivo è incredibile, del tutto cinematografica –, al punto che i due sceneggiatori Benioff e Weiss sono stati assaliti dalle proteste dei fan, con petizioni da milioni di firme. Nel valutare comunque l’insieme della serie, non c’è dubbio che possegga forza narrativa, originalità della scrittura e messa in scena così rivoluzionaria da renderla un unicum. Bollarla come semplice serie fantasy, con richiami medievali, è ingeneroso e superficiale. È un appassionante, crudo, a tratti terrificante, racconto di un’umanità schiacciata dalla lotta per il potere. Un potere dalle tante seduzioni e allucinazioni, che spinge gran parte dei personaggi a deragliare verso spregiudicatezza e disumanità. Perché vederla se è così virata negativamente, con scene che non risparmiano nulla per violenza e sessualità? Perché è un’allegoria della vita umana, con i suoi smarrimenti ed eccessi; una suggestione problematica dove emerge, seppur timidamente, anche un apparato valoriale (riscontrabile in primis nel personaggio di Jon Snow e più in generale nella casata Stark). La luce del bene esiste, e si batte per affiorare tra le tenebre. Dal punto di vista pastorale, la serie Tv “Game of Thrones” è senza dubbio complessa, problematica e adatta per dibattiti. La visione è indicata unicamente per un pubblico adulto, per le ripetute e insistite scene di violenza, esplicite.

Utilizzazione

La visione è indicata solo per un pubblico adulto, per le ripetute e insistite scene di violenza, esplicite. La serie Tv mette a tema il potere e la lotta per la sua conquista; come la brama di potere generi la corruzione nell'uomo, che scivola nelle pieghe del Male. Un racconto fosco, duro, ma segnato anche da riscatto. La serie è denso di riferimenti alla società odierna come pure all'universo religioso.

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