IL VIOLINO ROSSO

Valutazione
Futile, semplicistico
Tematica
Guerra, Politica-Società, Potere, Rapporto tra culture, Storia
Genere
Allegorico
Regia
François Girard
Durata
Anno di uscita
1998
Nazionalità
Canada
Titolo Originale
The red violin
Distribuzione
Mikado Film

Orig. : Canada (1998) - Sogg. e scenegg. : Don McKellar, Francois Girard - Fotogr. (Normale / a colori) : Alain Dostie - Mus. : John Corigliano - Montagg. : Gaetan Huot - Dur. : 132' - Produz. : Niv Fichman.

Interpreti e ruoli

Carlo Cecchi (Nicolò Bussotti), Irene Grazioli (Anna Bussotti), Christoph Koncz (Kaspar Weiss), Jean-Luc Bideau (Georges Poussin), Jason Elemyng (Frederick Pope), Greta Scacchi (Victoria Bird), Sylvia Chang (Xiang Pei), Ireneusz Bogajewicz, Liu Zi Feng, Monique Mercure, Colm Feore

Soggetto

A Cremona nel 1600, mentre é in attesa della nascita del suo primogenito, il maestro liutaio Nicolò Bussotti prepara quella che dovrà essere la sua opera più grande. Ma la moglie muore durante il parto e l'omaggio preparato per festeggiare l'evento diventa una vera ossessione. Sopraffatto dal dolore, Bussotti porta a termine la costruzione di un violino perfetto, dipinto con la vernice rossa nella quale ha diluito un po' del sangue della moglie. Il violino viene acquistato da un monastero austriaco dove, attraverso varie generazioni di orfani, arriva nel 1792 nelle mani del giovane di grande talento Kaspar Weiss. Costui si sente male quando si separa dal violino e, scelto per un'audizione a corte, il giorno della prova viene preso dall'ansia e muore. Sepolto con il ragazzo, il violino viene trafugato e passa di mano in mano attraverso generazioni di nomadi. In Inghilterra nel 1893 il compositore Pope lo sottrae ad alcuni zingari come pagamento dell'affitto del terreno. Il violino fa allora da tramite alla relazione erotica tra Pope e la sua amante, al scrittrice Victoria Byrd. Quando Victoria parte per la Russia, Pope si dà all'oppio; Victoria torna, trova l'amante insieme ad una zingara, spara, colpisce il violino, va via. Pope si suicida. Il suo domestico porta il violino a Shanghai, lo vende ad un banco dei pegni, dove viene acquistato da una donna per sua figlia Xiang Pei. Nel 1965 Xiang Pei, funzionaria del partito comunista, viene redarguita per aver difeso un violino, strumwnto occidentale in mano ad un suonatore. Ma il suo vecchio insegnante di musica nasconde il violino in soffitta. Ai giorni nostri le autorità cinesi inviano a Montreal una serie di strumenti, per essere battuti all'asta. L'esperto Charles Morritz si accorge della presenza del violino e, per impossessarsene, lo sostituisce con la copia ottocentesca di Pope. L'ignaro compratore è tutto felice, ma Morritz é in fuga verso l'aeroporto col violino autentico sotto il braccio.

Valutazione Pastorale

E' la storia di un violino che passa, lungo quattro secoli, attraverso continenti e persone diverse e diventa testimone di epoche storiche, grandi rivolgimenti sociali, avvenimenti culturali e mondani. Un violino come pretesto per costruire scenari molto diversi tra loro, all'interno dei quali però non cambiano gioie e dolori che accompagnano l'amore, l'arte, la bellezza, la gelosia, il senso dell'immortalità. Poteva essere semplicemente un film avventuroso, e sarebbe stato magari più gradevole. Invece il regista ha preteso di costruirci sopra qualche non meglio identificata allegoria delle vicende storiche umane, appesantendo ulteriormente le oltre due ore del racconto. Il film risulta narrativamente eccessivo, sovraccarico, confuso, con troppi ingredienti dentro, solo alleggerito da una certa vivacità anche formale dell'episodio contemporaneo. Per il resto anche le varie ricostruzioni ambientali non si segnalano per particolari meriti. Al tirar delle somme, rimane poco o niente. Così, dal punto di vista pastorale, si resta nel semplicistico e in una costante futilità. UTILIZZAZIONE: le possibilità di utilizzo del film appaiono molto limitate, proprio per la sua leggerezza.

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