IN CAMERA MIA

Valutazione
Inconsistente, Grossolanità
Tematica
Genere
Commedia
Regia
Luciano Martino
Durata
90'
Anno di uscita
1992
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
IN CAMERA MIA
Distribuzione
Warner Bros Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Nino Marino, Luciano Martino Luciano Martino
Musiche
Luigi Ceccarelli
Montaggio
Pierluigi Leonardi

Sogg.: Luciano Martino - Scenegg.: Nino Marino, Luciano Martino - Fotogr.: (panoramica/a colori) Nino Celeste - Mus.: Luigi Ceccarelli - Montagg.: Pierluigi Leonardi - Dur.: 90' - Produz.: Dania Film, Filmes International, Movie 90

Interpreti e ruoli

Nastassja Kinski (Nastienka), Gianfranco Manfredi (Massimo Lucantoni), Ricky Tognazzi (Gerardo Goffredo), Simona Izzo (Carmela), Milena Vukotic, Mario Scaccia, Francesca D'Aloja, Martine Brochard, Carlo Croccolo ., Kim Rossi Stuart, Vittoria Belvedere, Renato Cestié, Duccio Tessari

Soggetto

Massimo Lucantoni, scrittore frustrato, mentre prova a scrivere un romanzo, fa il soggettista cinematografico per vivere, ma ha molte delusioni, perché i suoi bei soggetti vengono regolarmente banalizzati poi dai soliti mestieranti. Mentre è in trattative con Elvira Bonnet, donna matura, assai influente nell'ambiente del cinema, cerca un nuovo alloggio, in cui lavorare in pace, dopo la separazione dalla moglie Carmela. Ora Carmela si è messa con un notaio avaro, Gerardo Goffredo, e fa incontrare i due uomini in casa sua, perché la situazione fra loro si chiarisca. Frattanto Massimo si è trasferito in un cottage, nella lussuosa proprietà di una coppia di duchi decaduti, i quali esigono da lui un'alta cifra e tutte le spese generali. Una notte di luna egli scorge sul bordo della piscina una bellissima fanciulla bionda, che suona sul clarino un'aria malinconica; è affascinato da quella creatura, che gli racconta di chiamarsi Nastienka, e di aspettare l'amante principe Fiodor, che verrà presto a prenderla su di un cavallo bianco, e la porterà lontano a vedere i "flamingo" rosa. Dal giardiniere della villa, Massimo apprende che la ragazza è la figlia dei duchi, è effettivamente pazza e si chiama Giuseppina. Ma ormai Massimo è innamorato di lei e respinge le proposte di altre ragazze. Intanto Carmela e il notaio hanno deciso di unirsi, e Massimo avverte il suo successore della insaziabile sete di sesso e di soldi della ex moglie; poi, saputo che in quella notte ci sarà una eclissi di luna, capisce che in quel momento Fiodor verrà a prendere Nastienka, e, precipitatosi alla villa, dice alla ragazza che l'ama. Ma in quel punto arriva veramente il principe sul cavallo bianco e porta via la fanciulla. In seguito, dopo che Massimo ha firmato la domanda di separazione legale, chiestagli da Carmela e dal notaio, giunge Nastienka, che gli racconta che Fiodor l'ha delusa, e lei ha finalmente capito che Massimo è il suo uomo.

Valutazione Pastorale

il film, che vorrebbe essere divertente, e magari anche un po' patetico, si rivela in realtà banale e insipido, perché sono soprattutto carenti soggetti e sceneggiatura, che non sorreggono affatto. Il protagonista della vicenda (il solito scrittore frustrato) non ha carattere (né sa dargliene l'attore Gianfranco Manfredi). La giovane pazza, la bella Nastassja Kinski, è un personaggio estremamente falso, che inutilmente suona il motivo di Gelsomina, tratto da "La strada" di Fellini, e tutte le figurette di contorno mancano di spicco e di vivacità, e risultano un insieme di vuoti stereotipi sul mondo del cinema. Si notano nel dialogo e nelle immagini varie grossolanità. Nell'insieme il lavoro appare del tutto inconsistente.

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