Orig.: Argentina/Spagna/Brasile (2011) - Sogg. e scenegg.: Benjamin Avila, Marcelo Muller - Fotogr.(Scope/a colori): Ivan Gierasinchuk - Mus.: Pedro Onetto, Marta Roco Alonso - Montagg.: Gustavo Giani - Dur.: 112' - Produz.: Luis Puenzo.
Interpreti e ruoli
Ernesto Alterio (zio Beto), Natalia Oreiro (Charo), Cesar Troncoso (Daniel), Teo Gutiérrez Romero (Juan), Cristina Banegas (Amalia), Violeta Palukas . ( la nonna)
Soggetto
Buenos Aires, 1979. Juan, 12 anni, vive sotto falsa identità insieme alla sua famiglia, rientrata clandestinamente in Argentina dopo anni di esilio. I genitori e lo zio sono infatti attivisti di un'organizzazione in lotta contro la giunta militare e per questo ricercati dalla polizia. Mentre a casa può essere se stesso, Juan diventa Ernesto sia a scuola sia nel quartiere in cui vive. Due identità che spesso entrano in conflitto. Quando conosce Maria, e per lei prova i primi sentimenti amorosi, per Juan e per la sua famiglia cominciano i problemi veri...
Valutazione Pastorale
Coprodotto anche dalla stessa Argentina, il copione acquista toni di palpitante autenticità e di recupero di una memoria ancora troppo recente per essere cancellata. La vita a Buenos Aires nel periodo della dittatura militare è stata dura, difficile, densa di rischi. Lo suardo dell'adolescente Juan aiuta a 'vedere' quegli avvenimenti con occhio più pulito, sgombro da ideologismi e opportunismi. La doppia identità che il giovane deve assumere può essere facilmente traslata a tutti gli altri, a chi non aveva la libertà per esprimersi liberamente. Non privo di qualche passaggio un po' prevedibile e scritto ' a posteriori', il tracconto è tuttavia vivo, vivace, anche palipitante di aspre emozioni. Dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come avvio ad un riflessione sui fatti che recupera, anche nell'ottica di proiezioni scolastiche.