INFANZIA CLANDESTINA

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Adolescenza, Famiglia - genitori figli, Politica-Società, Potere, Storia, Terrorismo
Genere
Drammatico
Regia
Benjamin Avila
Durata
112'
Anno di uscita
2013
Nazionalità
Argenina, Brasile, Spagna
Titolo Originale
Infancia clandestina
Distribuzione
Good Films
Musiche
Pedro Onetto, Marta Roco Alonso
Montaggio
Gustavo Giani

Orig.: Argentina/Spagna/Brasile (2011) - Sogg. e scenegg.: Benjamin Avila, Marcelo Muller - Fotogr.(Scope/a colori): Ivan Gierasinchuk - Mus.: Pedro Onetto, Marta Roco Alonso - Montagg.: Gustavo Giani - Dur.: 112' - Produz.: Luis Puenzo.

Interpreti e ruoli

Ernesto Alterio (zio Beto), Natalia Oreiro (Charo), Cesar Troncoso (Daniel), Teo Gutiérrez Romero (Juan), Cristina Banegas (Amalia), Violeta Palukas . ( la nonna)

Soggetto

Buenos Aires, 1979. Juan, 12 anni, vive sotto falsa identità insieme alla sua famiglia, rientrata clandestinamente in Argentina dopo anni di esilio. I genitori e lo zio sono infatti attivisti di un'organizzazione in lotta contro la giunta militare e per questo ricercati dalla polizia. Mentre a casa può essere se stesso, Juan diventa Ernesto sia a scuola sia nel quartiere in cui vive. Due identità che spesso entrano in conflitto. Quando conosce Maria, e per lei prova i primi sentimenti amorosi, per Juan e per la sua famiglia cominciano i problemi veri...

Valutazione Pastorale

Coprodotto anche dalla stessa Argentina, il copione acquista toni di palpitante autenticità e di recupero di una memoria ancora troppo recente per essere cancellata. La vita a Buenos Aires nel periodo della dittatura militare è stata dura, difficile, densa di rischi. Lo suardo dell'adolescente Juan aiuta a 'vedere' quegli avvenimenti con occhio più pulito, sgombro da ideologismi e opportunismi. La doppia identità che il giovane deve assumere può essere facilmente traslata a tutti gli altri, a chi non aveva la libertà per esprimersi liberamente. Non privo di qualche passaggio un po' prevedibile e scritto ' a posteriori', il tracconto è tuttavia vivo, vivace, anche palipitante di aspre emozioni. Dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come avvio ad un riflessione sui fatti che recupera, anche nell'ottica di proiezioni scolastiche.

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