
Orig.: Francia (2017) - Sogg. e scenegg.: Pierre Chosson, Baya Kasmi, Julien Lilti, Thomas Lilti, Khalladi Shérazade - Fotogr;(Panoramica/a col.): Nicolas Gaurin - Mus.: brani di autori vari - Montagg.: Christel Dewynter - Dur.: 102' - Produz.: Emmanuel Barraux e Agnès Vallée.
Interpreti e ruoli
Vincent Lacoste (Banjamin), Jacques Gamblin (professor Barois), Reda Kateb (Abdel), Marianne Denincourt (Denormandy), Félix Moati (Stèphane), Carole Franck (Myriam), Philippe Rebbot (Guy), Julie Brochen (signora Lemoine), Jeanne Cellard . (signora Richard)
Soggetto
Il giovane Benjamin entra come interno in un ospedale pubblico francese. Nello stesso reparto suo padre è primario, e la cosa crea qualche problema...
Valutazione Pastorale
Thomas Lilti è un regista medico. O un medico regista. Ha girato tre cm durante gli studi in medicina, quindi il primo film (" Les Yeux Bandés") non uscito in Italia, cui sono seguiti "Ippocrate" nel 2014, e "Il medico di campagna" nel 2016. Il motivo per cui il secondo titolo è uscito in sala quattro anni dopo il terzo, è forse da ricercare nel crescente interesse per l'argomento proprio nell'ottica della prospettiva 'giovanile'. Benjamin è un neolaureato, e all'inizio non prende nella giusta valutazione la vicinanza professionale del padre. Di certo si ritiene in grado di decidere da solo, e abbastanza forte da reggere il peso dell'inesperienza. "La differenza tra il medico e il cineasta - sottolinea Lilti- sta nel peso delle responsabilità di cui il medico può farsi carico, i dubbi che ti assalgono di continuo, il chiedersi se si è commesso un errore che potrebbe avere conseguenze gravi. Questa perdita di leggerezza mi ha segnato parecchio(...)". Su questo tema centrale scorre il copione che riesce ad essere intenso e concreto senza affondare più del necessario il colpo sulla psicologia delle persone, anzi mettendo nella giusta evidenza la fragilità del protagonista, il suo essere costantemente in bilico tra preoccupazione e tentazione di andare avanti. Opportunamente nel racconto prevale il ruolo 'corale' dei molti protagonisti, uomini e donne che 'vivono' da vicino l'ospedale e vi sono coinvolti per passione e anche per interesse pratico. Si arriva alla conclusione che per il giovane Benjamin cambiare ospedale è l'unica soluzione possibile, un nuovo inizio con meno condizionamenti e con un po' di esperienza in più. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in molte altre occasioni per avviare una riflessione sulla professione del medico, nelle sue molte sfaccettature e nei differenti approcci generazionali.