Orig.: Belgio/Germania/Lussemburgo/Gran Bretagna/Francia (2006) - Sogg.: Philippe Blasband - Scenegg.: Martin Herron, Philip Blasband - Fotogr.(Panoramica/a colori): Christophe Beaucarne - Mus.: Ghinzu - Montagg.: Ludo Troch - Dur.: 103' - Produz.: Sebastien Delloye.
Interpreti e ruoli
Marianne Faithfull (Maggie/Irina), Miki Manojlovic (Miki), Kevin Bishop (Tom), Siobhan Hewlett (Sarah), Dorka Gryllus (Luisa), Jenny Agutter (Jane), Corey Burke (Olly), Meg Wynn Owen (Julia), Susan Hitch (Beth), Flip Webster (Edith), Malina Ebert . (Dunia)
Soggetto
Il nipotino é gravemente malato, e per l'unica operazione possibile bisogna andare in un ospedale australiano. Servono soldi, che i giovani genitori non hanno. Così la nonna Maggie, vedova poco più che cinquantenne, capisce che deve darsi da fare in tempi brevi. Mentre cammina perle strade di Londra, vede un cartello con la scritta 'Cercasi hostess'.E' un sex club, e il 'lavoro' è quello di soddisfare, di nascosto, uomini in cerca di rapidi piaceri. Facendo terribile forza su se stessa, Maggie accetta, svolge al meglio il compito assegnatole, porta al figlio e alla moglie i soldi necessari per il lungo viaggio. Quando la sua attività viene conosciuta, Maggie riesce con coraggio e fermezza a fronteggiare la giusta ribellione dl figlio, e i pettegoli commenti delle amiche. Infine la famiglia parte per l'Australia. Maggie all'ultimo resta a casa. Anzi, torna a Londra, al locale, dove tra lei e il proprietario Miki, è nata una forte, reciproca solidarietà.
Valutazione Pastorale
Scabroso l'argomento, scabrose le situazioni: va detto subito con franchezza e sincerità per evitare equivoci e incomprensioni, per mettere sull'avviso che in una dimensione prettamente realistica non c'è l'intenzione di sostenere che di fronte ad una situazione estrema (la malattia)va bene anche una soluzione quasi degradante sul piano personale. Ma il copione ha un andamento dai toni appunto più ampi, al di là di un'arida cronaca. Quasi una favola dei tempi nostri, nella quale l'esperienza raggiunta con la maturità (Maggie) fa affrontare i pericoli, mantenendo sulle spalle la testa dell'intelligenza e della ragione, affrontando i rischi, i commenti dei pettegoli, gli insulti (giusti) del figlio. Il racconto dunque si muove sul filo del possibile compiacimento, riuscendo sempre a far prevalere i toni del contenuto su quelli dello spettacolo voyeuristico. Facendoci partecipare al dolore per il bambino malato, alla disperazione dei genitori, alla paura di chi non sa come affrontare il futuro. E con l'abbraccio finale tra Maggie e Miki, gesto simbolico dell'incontro tra due solitudini. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come discutibile, sottolineandone le scabrosità e segnalandolo per dibattiti. UTILIZZAZIONE: è ovvio che, nella programmazione ordinaria, l'utilizzazione é da rivolgere ad un pubblico maturo e preparato, facendo molta attenzione alla presenza di minori, proprio per riuscire a evidenziarne i motivi che lo rendono interessante. Stessa attenzione sarà da tenere in vista di passaggi televisvi o di uso di VHS e DVD.