JACOB IL BUGIARDO

Valutazione
Accettabile, realistico**
Tematica
Male, Politica-Società, Razzismo
Genere
Drammatico
Regia
Peter Kassovitz
Durata
119'
Anno di uscita
1999
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Jacob the liar
Distribuzione
Columbia Tristar Films Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Pierre Kassowitz, Didier Decoin tratto dal romanzo omonimo di Jurek Becker
Musiche
Edward Shearmur
Montaggio
Claire Simpson

Orig.: Stati Uniti (1999) - Sogg.: tratto dal romanzo omonimo di Jurek Becker - Scenegg.: Pierre Kassowitz, Didier Decoin - Fotogr.(Panoramica/a colori): Elemer Ragalyi - Mus.: Edward Shearmur - Montagg.: Claire Simpson - Dur.: 119' - Produz.: Marsha Garces, Steven Haft.

Interpreti e ruoli

Robin Williams (Jacob Heim), Hannah Taylor Gordon (Lina), Alan Arkin (Max Frankfurter), Bob Balaban (Kowalsky), Michael Jeter (Avron), Liev Schreiber (Misha), Armin Mueller-Stahl (prof. Kirkscham), Nina Siemaszko (Rosa)

Soggetto

Durante la seconda guerra mondiale, in un piccolo ghetto ebraico della Polonia occupata, Jacob Heim, proprietario di un caffè chiuso da tempo, ascolta per caso un bollettino radio proibito che annuncia alcuni successi dell' esercito sovietico sui nazisti. Il giorno dopo comunica queste notizie a due amici ormai in preda allo sconforto. Le voci si allargano anche agli altri e ben presto circola la notizia che Jacob possieda un radio, crimine grave punibile anche con la morte. Tuttavia la voglia di speranza prevale sulla paura, e ogni mattina gli abitanti del ghetto chiedono di conoscere le novità. Jacob, incapace di deluderli, fa trapelare finti bollettini di guerra, inventa avvenimenti e situazioni incoraggianti. Anche i tedeschi infine vengono a sapere dell'esistenza di questa radio. Non trovando però niente, il generale fa radunare tutti in piazza e minaccia di uccidere dieci persone, se il possessore della radio non si costituisce. Jacob avanza, sale sul palco, confessa che la radio non é mai esistita. Gli intimano di dire la verità. Lui non lo fa, e viene ucciso.

Valutazione Pastorale

Come già in altre, recenti occasioni, l'argomento "olocausto" é trattato con toni oscillanti tra la satira e l'ironia. Il nodo centrale certamente resta drammatico, e non potrebbe essere altrimenti, supportato dall'interpretazione di Robin Williams, che ha sul volto l' espressione dell'uomo buono, indifeso e violentato sotto ogni latitudine e in ogni tempo. Sul piano narrativo, il film ha momenti belli e altri meno convincenti, con qualche passaggio di contorno superfluo che rallenta la tensione e distoglie l'attenzione. A metà tra favola e documento, il film rilegge un pagina di storia con tono realistico sotto il profilo psicologico. Forse la regia non imprime la giusta forza alla triste parabola dell'eroe per caso che si sacrifica per la salvezza degli altri. Dal punto di vista pastorale, il film è senz'altro da valutare come accettabile e, come si diceva, realistico nel suo impianto complessivo. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria. Da proporre, per la sua semplicità espositiva, per affrontare l'argomento 'olocausto' a livello scolastico e didattico.

Le altre valutazioni

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