JUMANJI ***

Valutazione
Accettabile, Brillante
Tematica
Film per ragazzi
Genere
Fantastico
Regia
Joe Johnston
Durata
101'
Anno di uscita
1996
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
JUMANJI
Distribuzione
Colum-bia Tristar Film Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Jonathan Hensleigh, Greg Taylor, Jim Strain, Chris Van Allsburg liberamente ispirato al libro "Jumanji" di Chris Van Allsburg
Musiche
James Horner
Montaggio
Robert Dalva

Sogg.: liberamente ispirato al libro "Jumanji" di Chris Van Allsburg - Scenegg.: Jonathan Hensleigh, Greg Taylor, Jim Strain, Chris Van Allsburg - Fotogr.: (panoramica / a colo-ri) Thomas Ackerman - Mus.: James Horner - Montagg.: Robert Dalva -Dur.: 101' - Produz.: Scott Kroopf, William Teitler

Interpreti e ruoli

Robin Williams (Alan Parrish), Bonnie Hunt (Sarah Whittle), Kirsten Dunst (Judy Sheperd), Bradley Pierce (Peter Sheperd), Bebe Neurwirth (Nora), David Alan Grier (Agente Bentley), Jonathan Hide (Sam Parrish), Patricia Clarkson, Adam Hann-Bird, Laura Bell Bundy, James Handy, Gillian Barber, Brandon Obray, Leonard Zola

Soggetto

Sepolto nel 1869 da due atterriti ragazzini, un misterioso gioco a dadi, Jumanji, viene recuperato dal dodicenne Alan, figlio di Sam Parrish, industriale di scarpe del New England. Lasciato solo dal padre con l'ami-chetta Sarah Whittle, Alan lancia i dadi e viene risucchiato nella foresta tra-mite il gioco, mentre la ragazza fugge terrorizzata da uno sciame di pipistrel-li. Ventisei anni più tardi, la casa dei Parrish viene acquistata da Nora, zia di Judy e Peter Sheperd, due bimbi rimasti orfani dei genitori, morti durante un viaggio in Canada. Un misterioso rullo di tamburi fa loro scoprire il gioco, ed il lancio dei dadi materializza uno sciame di orrendi vesponi, alcune scim-mie dispettose ed un leone. Ma Judy e Peter hanno tirato anche la combina-zione di numeri che libera Alan il quale, dopo 26 anni trascorsi nella giungla, ritorna nella sua casa. Chiuso il leone in una stanza, egli cerca invano i geni-tori, morti, e poi, convinto a finire il gioco dai bimbi, va a cercare Sarah, per-ché il gioco aspetta la sua mossa per continuare e finché non sarà completato nulla di quello che gli avventurati giocatori evocano potrà tornare a posto. Dopo esser stata ritenuta pazza per anni, Sarah recalcitra ma alla fine si con-vince a terminare la partita. Così la casa viene invasa da enormi rampicanti, che tentano di rapire Peter; Alan è perseguitato da un killer-cacciatore; una carica di elefanti e rinoceronti devasta la biblioteca; infine tutti rischiano di affogare in un'inondazione monsonica. Naturalmente i fenomeni del gioco si dilatano, con effetti catastrofici anche nel circondario, con grande sconcerto dell'agente Bentley, finché, completando il percorso e pronunciando la magi-ca parola Jumanji, Alan non ritorna al 1969.

Valutazione Pastorale

Tratto da un libro per ragazzi, il film ha riferimenti sia alla "Storia infinita" (il ragazzino vessato dai compagni, chiuso nel suo mondo, con un rapporto difficile coi genitori) sia alla serie di "Ritorno al futuro" (l'andirivieni di Alan tra il mondo del gioco e quello della realtà, il suo ritorno alla normalità di 26 anni prima). Soprattutto questo "trasferimen-to" attraverso il tempo potrebbe, in un contesto diverso, suscitare qualche perplessità, ma si tratta in sostanza di elementi di contorno per insaporire la ricetta di questo spettacolo mozzafiato, una sorta di Luna Park di effetti spe-ciali, con un leone in una stanza, coccodrilli nell'androne, rampicanti che si portano via un'automobile e che sembrano la materializzazione, tra l'ironico e il didattico, dei mostri evocati dall'inconscio, che bisogna prima o poi affrontare e vincere, anche se l'eterno fanciullo che è in noi è riluttante a smettere di giocare con orchi e streghe, o come in questo caso con giungle e animali selvaggi o paurosi. Tra le paure esorcizzate dal film c'è anche quella sovrana della morte, qui simboleggiata con furbizia con la figura del caccia-tore inesorabile, una sorta di "terminator" d'epoca in costume salgariano, tanto spietato quanto comico ed anacronistico, ad esempio nella scenetta nel-l'armeria, dove si coglie anche una bella stoccata alle permissive leggi sul porto d'armi vigenti negli Stati Uniti. Non manca la garbata messa in burletta delle forze di polizia, con l'agente che si vede l'automobile guidata da scim-mie e poi risucchiata nella giungla. Ottimo spettacolo per ragazzi e anche per adulti in cerca di relax.

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