Jungle Cruise

Valutazione
Consigliabile, Semplice
Tematica
Amicizia, Amore-Sentimenti, Animali, Avidità, Avventura, Denaro, Donna, Ecologia, Famiglia, Famiglia - fratelli sorelle, Male, Matrimonio - coppia, Morte, Omosessualità, Potere, Rapporto tra culture, Solidarietà
Genere
Avventuroso, Commedia
Regia
Jaume Collet-Serra
Durata
127'
Anno di uscita
2021
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Jungle Cruise
Distribuzione
Walt Disney Pictures
Soggetto e Sceneggiatura
Michael Green, Glenn Ficarra, John Requa, J.D. Payne, Patrick McKay
Fotografia
Flavio Martínez Labiano
Musiche
James Newton Howard
Montaggio
Joel Negron
Produzione
Dwayne Johnson, Dany Garcia, Hiram Garcia, Beau Flynn, John Davis, John Fox. Casa di produzione: Walt Disney Pictures, Seven Bucks Productions, Davis Entertainment, Flynn Picture Company, Zaftig Films, TSG Entertainment

Il film è in distribuzione in sala e sulla piattaforma Disney+

Interpreti e ruoli

Emily Blunt (Lily Houghton), Dwayne Johnson (Frank Wolff), Jack Whitehall (McGregor Houghton), Edgar Ramirez (Aguirre), Paul Giamatti (Nilo), Jesse Plemons (principe Joachim), Andy Nyman (Sir James Hobbs-Cunningham), Veronica Falcon (Sam), Simone Lockhart (Anna), Quim Gutierrez (Melchor), Dani Rovira (Sancho)

Soggetto

Londra inizio ‘900, l'esploratrice Lily Houghton è convinta di poter trovare nella foresta amazzonica un albero dalle speciali virtù curative; non riuscendo a trovare fondi per la sua spedizione, Lily decide di partire lo stesso a sue spese, coinvolgendo il fratello McGregor. In Amazzonia i due ingaggino Frank, capitano del traballante battello La Quila...

Valutazione Pastorale

Siamo dalle parti di “Indiana Jones”, ma questa volta la protagonista è una donna: l’acuta, brillante e anche un po’ impacciata esploratrice Lily Houghton, interpretata da Emily Blunt (“The Young Victoria”, 2009; “La ragazza del treno”, 2016; “Il ritorno di Mary Poppins”, 2018). Il film è “Jungle Cruise” diretto dallo spagnolo Jaume Collet-Serra, un racconto avventuroso con pennellate di fantastico che si ispira all’attrazione presente nei parchi dei divertimenti della Disney, ad Adventureland. Un’operazione che richiama dunque la saga cinematografica “Pirati dei Caraibi”, nata dalle stesse premesse. La storia. Londra inizio ‘900, la ricercatrice ed esploratrice Lily Houghton (Blunt) è convinta di poter trovare nel cuore della foresta amazzonica un albero dalle speciali virtù curative; non riuscendo a convincere la comunità scientifica britannica a finanziare la sua spedizione – gli scienziati non le danno credito in primis perché donna –, Lily decide di partire lo stesso, a sue spese, coinvolgendo il fratello McGregor (Jack Whitehall). Giunta in Amazzonia ingaggia Frank (Dwayne Johnson), capitano del traballante battello La Quila, per percorrere le acque della giungla. Gli imprevisti sono ovviamente dietro l’angolo… Quello che convince di più del film è l’atmosfera avventurosa, che unisce tensione e lampi di ironia brillante, un mix che mancava da un po’ al cinema, quel brivido esplorativo tipico dei film nati sulla scia della saga “Indiana Jones” anni ’80 che porta la firma di Steven Spielberg e George Lucas, con protagonista l’inarrivabile Harrison Ford nei panni dell’archeologo Indy. In “Jungle Cruise” c’è quel richiamo a tale immaginario, con un adattamento ovviamente ai canoni narrativi e spettatoriali odierni. Se le premesse sono più che valide, lo svolgimento non è sempre del tutto compatto o ben calibrato: spesso la dimensione dell’avventura deraglia dal realismo all’improbabile fantastico (la maledizione di Aguirre, Édgar Ramírez). A ben vedere, a funzionare egregiamente è la coppia Blunt-Johnson, che condivide la scena in maniera convincente, oscillando tra action a perdifiato e dialoghi da commedia frizzante; a rafforzare il duetto è il fratello dell’esploratrice McGregor, Jack Whitehall, che punta a strappare sorrisi per il suo essere un dandy nella giungla, incapace di adattarsi alla vita spartana, a rinunciare alle agiatezze della Londra aristocratica. Nell’insieme “Jungle Cruise” è un racconto godibile, avvincente, ideale per un pubblico familiare; forse non tutto torna sempre, per questo voler essere per forza accattivante a ogni costo, al limite dell’eccesso di soluzioni visive e narrative messe in campo. Insomma, simpatico, trascinante e con scivolate fracassone. È il caso di dire “fare meno, per fare meglio”. Dal punto di vista pastorale il film “Jungle Cruise” è consigliabile, semplice.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria. Adatto a un pubblico familiare. Si consiglia sempre la presenza di un adulto per la gestione dei temi in campo.

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