KIRIKU’ E LA STREGA KARABA’

Valutazione
Accettabile, semplice
Tematica
Film per ragazzi
Genere
Film d'animazione
Regia
Michel Ocelot
Durata
75'
Anno di uscita
1999
Nazionalità
Francia
Titolo Originale
Kiriku'
Distribuzione
Mikado Film
Musiche
Youssou N'Dour

Orig.: Francia (1998) - Scenegg. e disegni: Michel Ocelot - Mus.: Youssou N'Dour - Dur.: 75' - Produz.: Didier Brunner, Jacques Vercruyssen, Paul Thiltges.

Interpreti e ruoli

I protagonisti del cartone animato: Kirikù (voce italiana di Veronica Pivetti), Karabà (voce italiana di Aroldo Tieri), la madre di Kirikù, lo zio di Kirikù, il nonno di Kirikù, i Feticci.

Soggetto

Il piccolo Kirikù nasce in un villaggio africano che vive da tempo nel terrore. La perfida strega Karabà ha divorato tutti gli uomini, pretende dalle donne ori e gioielli e ha fatto prosciugare la sorgente d'acqua, rendendo difficile il lavoro e la vita quotidiana. Anche se è neonato, Kirikù dice che questo sortilegio deve finire, lui non ha paura e annuncia di voler partire per sfidare la strega e il segreto della sua perfidia. Dopo aver superato ostacoli e pericoli, Kirikù arriva finalmente alla Montagna Proibita. Qui il nonno, conosciuto come il Saggio della Montagna, lo accoglie, lo elogia per il suo coraggio e quindi gli rivela la verità: Karabà non ha mai mangiato uomini e non é malvagia, fa del male perché soffre, ha una spina avvelenata nel corpo che le dà i poteri di strega e lei non vuole perderli. Kirikù entra nel palazzo di Karabà, riesce ad avvicinarla e a toglierle la spina. Ora Karabà non soffre più, bacia Kirikù e lui diventa grande. Karabà trasformava gli uomini in oggetti, ma ora al villaggio torna anche il nonno, il sortilegio finisce e tutti rientrano in famiglia. Kirikù e Karabà possono amarsi.

Valutazione Pastorale

Riferisce il regista che l'idea del film nasce da un racconto dell'Africa occidentale da lui letto alcuni anni addietro e che in sede di realizzazione ha contato molto il periodo felice della sua infanzia trascorsa in Guinea a contatto con il paesaggio, le abitudini, le tradizioni di quella parte di Africa. Rimanendo fedele alla tradizione europea, il disegno é profondamente diverso da quello 'disneyano': la dinamica é più segnata, i movimenti dei personaggi sono un po' trascinati, il segno é marcato e più geometrico che poetico. Il racconto ha le cadenze tipiche della favola per l'infanzia: il contrasto tra Bene e Male, l'avventura, la sfida del piccolo al mondo degli adulti, i pericoli, la paura, il coraggio, il lieto fine. Se è vero che mancano il guizzo e l'intuizione che fanno scattare il coinvolgimento più autentico verso il mondo di 'Cartoonia', tuttavia il film é gradevole, scorrevole, simpatico, sorretto da buone musiche. Dal punto di vista pastorale, é da valutare come accettabile, e senz'altro semplice. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare come proposta per bambini e adolescenti, anche in ottica sia di intrattenimento che didattica.

Le altre valutazioni

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