Orig.: Francia (1998) - Scenegg. e disegni: Michel Ocelot - Mus.: Youssou N'Dour - Dur.: 75' - Produz.: Didier Brunner, Jacques Vercruyssen, Paul Thiltges.
Interpreti e ruoli
I protagonisti del cartone animato: Kirikù (voce italiana di Veronica Pivetti), Karabà (voce italiana di Aroldo Tieri), la madre di Kirikù, lo zio di Kirikù, il nonno di Kirikù, i Feticci.
Soggetto
Il piccolo Kirikù nasce in un villaggio africano che vive da tempo nel terrore. La perfida strega Karabà ha divorato tutti gli uomini, pretende dalle donne ori e gioielli e ha fatto prosciugare la sorgente d'acqua, rendendo difficile il lavoro e la vita quotidiana. Anche se è neonato, Kirikù dice che questo sortilegio deve finire, lui non ha paura e annuncia di voler partire per sfidare la strega e il segreto della sua perfidia. Dopo aver superato ostacoli e pericoli, Kirikù arriva finalmente alla Montagna Proibita. Qui il nonno, conosciuto come il Saggio della Montagna, lo accoglie, lo elogia per il suo coraggio e quindi gli rivela la verità: Karabà non ha mai mangiato uomini e non é malvagia, fa del male perché soffre, ha una spina avvelenata nel corpo che le dà i poteri di strega e lei non vuole perderli. Kirikù entra nel palazzo di Karabà, riesce ad avvicinarla e a toglierle la spina. Ora Karabà non soffre più, bacia Kirikù e lui diventa grande. Karabà trasformava gli uomini in oggetti, ma ora al villaggio torna anche il nonno, il sortilegio finisce e tutti rientrano in famiglia. Kirikù e Karabà possono amarsi.
Valutazione Pastorale
Riferisce il regista che l'idea del film nasce da un racconto dell'Africa occidentale da lui letto alcuni anni addietro e che in sede di realizzazione ha contato molto il periodo felice della sua infanzia trascorsa in Guinea a contatto con il paesaggio, le abitudini, le tradizioni di quella parte di Africa. Rimanendo fedele alla tradizione europea, il disegno é profondamente diverso da quello 'disneyano': la dinamica é più segnata, i movimenti dei personaggi sono un po' trascinati, il segno é marcato e più geometrico che poetico. Il racconto ha le cadenze tipiche della favola per l'infanzia: il contrasto tra Bene e Male, l'avventura, la sfida del piccolo al mondo degli adulti, i pericoli, la paura, il coraggio, il lieto fine. Se è vero che mancano il guizzo e l'intuizione che fanno scattare il coinvolgimento più autentico verso il mondo di 'Cartoonia', tuttavia il film é gradevole, scorrevole, simpatico, sorretto da buone musiche. Dal punto di vista pastorale, é da valutare come accettabile, e senz'altro semplice.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare come proposta per bambini e adolescenti, anche in ottica sia di intrattenimento che didattica.