LA BALLATA DEL CAFFÈ TRISTE

Valutazione
Accettabile-riserve, Crudezze
Tematica
Genere
Drammatico
Regia
Simon Callow
Durata
95'
Anno di uscita
1991
Nazionalità
Gran Bretagna
Titolo Originale
THE BALLAD OF THE SAD CAFE
Distribuzione
D.A.R.C.
Soggetto e Sceneggiatura
Michael Hirst dal romanzo di Carson Mc Cullers e dal lavoro di Edward Albee
Musiche
Richard Robbins
Montaggio
Andrew Marcus

Sogg.: dal romanzo di Carson Mc Cullers e dal lavoro di Edward Albee - Scenegg.: Michael Hirst - Fotogr.: (panoramica/a colori) Walter Lassally - Mus.: Richard Robbins - Montagg.: Andrew Marcus - Dur.: 95' - Produz.: Ismail Merchant

Interpreti e ruoli

Vanessa Redgrave (Amelia), Keith Carradine (Marvin Macy), Cork Hubbert (Lymon), Rod Steiger (Willin), Austin Pendleton (Taylor), Beth Dixon (Mary Hale), Lanny Flaherty (Marlie Ryan), Mert Hatfield, Earl Hindman, Anne Pitoniak

Soggetto

in uno sperduto villaggio del sud degli Stati Uniti, negli anni della repressione economica, "miss Amelia", una matura ma ferrea donna, malgrado abbia un emporio per sopravvivere produce nella sua distilleria clandestina un liquore che poi vende alla comunità locale. La sua asprezza si mitiga quando arriva il mai conosciuto cugino Lymon, un essere deforme ma di piacevole comunicativa: è lui, infatti, a rallegrare con i suoi lazzi la gente del paese ma anche a persuadere Amelia a trasformare il suo locale in un rudimentale caffè. Ma la breve parentesi di euforia viene interrotta dal ritorno dal carcere di Marvin Macy, ex marito di Amelia (che tempo prima era stato inspiegabilmente cacciato di casa la sera stessa delle nozze e successivamente carcerato per una rapina) venuto per vendicare l'affronto. Lymon è attratto dal carattere strafottente di Marvin e nonostante i maltrattamenti cui questo lo sottopone cerca di ingraziarselo in ogni modo. Questa situazione conduce ad uno scontro fisico, con una memorabile scazzottata tra ex coniugi: Amelia ha il sopravvento e cerca di strozzare Marvin, che però, soccorso da Lymon, finisce per sopraffare la donna. I due uomini, divenuti amici, festeggiano fracassando il locale e dando fuoco alla distilleria. Trascorsi alcuni anni, Amelia ormai vecchia ripensa al passato, mentre Marvin è di nuovo in galera.

Valutazione Pastorale

l'ambientazione molto accurata della prima parte del film rende in maniera convincente la vita stenta e tediosa di un villaggio americano nei tempi della recessione, e l'interpretazione della bravissima Vanessa Redgrave dà vita alla figura di una virago campagnola, dura e irriducibile. Ma in seguito il film risente di un impianto narrativo per metà derivato dal romanzo di Carson Mc Cullers, per l'altra metà dall'adattamento teatrale di Edward Albee, col risultato di un andamento scollato e incongruo, che finisce con nuocere sia al film, sia all'opera teatrale di Edward Albee, inducendo da un lato règia e montaggio ad eccessivi anacoluti e a vistose elissi, che lo rendono a momenti incomprensibile. Farsesco e d'incerta collocazione risulta il matrimonio di Marvin e Amelia; immotivato il rifiuto violento di Amelia, che scaraventa il neo-marito per le scale e gli rovescia addosso le sue cose la sera stessa delle nozze; incomprensibile il voltafaccia del giullare-manager, che da intermediario devoto di Amelia passa di colpo ad esultante celebratore dell'umiliazione e la disfatta totale di lei. Banale infine l'interrogatorio cui viene sottoposto Marvin, pesto e sfigurato dopo la rissa con Amelia, ma pur sempre vincitore e autore della fragorosa e spettacolare distruzione del suo "caffè triste". Difficile il messaggio da cogliere da tale misura di tragico e gigionesco, che alterna il grottesco-giocoso, con l'ironico e il drammatico dal finale ineluttabile.

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