LA BUCA

Valutazione
Consigliabile, brillante *
Tematica
Animali, Avidità, Denaro, Famiglia, Giustizia
Genere
Commedia
Regia
Daniele Ciprì
Durata
93'
Anno di uscita
2014
Nazionalità
Italia, Svizzera
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Lucky Red
Musiche
Pino Donaggio, Zeno Gabaglio
Montaggio
Giogiò Franchini

Orig.: Italia/Svizzera (2014) - Sogg. e scenegg.: Alessandra Acciai, Daniele Ciprì, Massimo Gaudioso, Miriam Rizzo - Fotogr.(Scope/a colori): Daniele Ciprì - Mus.: Pino Donaggio, Zeno Gabaglio - Montagg.: Giogiò Franchini - Dur.: 93' - Produz.: Alessandra Acciai, Giorgio Magliulo, Roberto Lombardi, e Villi Hermann per Malia (Italia) con RAI Cinema e Imago Film (Svizzera).

Interpreti e ruoli

Sergio Castellitto (Oscar), Rocco Papaleo (Armando), Valeria Bruni Tedeschi (Carmen), Jacopo Cullin (Nancho), Ivan Franek (Tito), Teco Celio (il giudice), Sonia Gessner (signorina Monterosa), Lucia Ocone (Internazionale), Giovanni Esposito, Fabio Camilli, Fabrizio Falco, Barbara Chiesa, Silvana Bosi, Gordana Miletic, Antonietta Bello, Simone Sabani, Silvana Fallisi, il cane Sioux .

Soggetto

Oscar, avvocato cinico e senza scrupoli, finge di essere stato morso da un cane, così da trarre profitto dall'incidente e fare causa all'incolpevole proprietario. Ci mette poco in realtà Oscar a scoprire che Armando è un povero disgraziato appena uscito di galera dopo aver scontato una condanna a 30 anni per un omicidio mai commesso. Da consumato uomo di legge, Oscar fa presto a cambiare obiettivo. La posta in gioco si alza: bisogna fare causa allo Stato per ingiusta condanna e chiedere un risarcimento milionario. Un po' per recuperare dignità, un po' per la prospettiva del guadagno, Armando si fa convincere. Ed eccoli alla ricerca di indizi, prove, testimonianze inedite con l'aiuto di Carmen, che gestisce un bar vicino alla casa di Oscar. Alla fine l'innocenza emerge, ma la beffa è in agguato...

Valutazione Pastorale

"Desideravo da tempo esplorare un nuovo genere -dice Ciprì- e la commedia mi ha sempre attratto (...) pensavo alla grande commedia degli anni Sessanta...niente battute ma storie, anche commoventi, grottesche, sentimentali...non volevo far ridere, volevo far sorridere". Reduce da "E' stato il figlio" (2012, il suo primo titolo svincolato dalla presenza di Franco Maresco), Ciprì fa queste dichiarazioni con indubbio coraggio: ne devono seguire risultati forti e impegnativi, calati in una originalità visionaria e quasi sfibrata. Il regista costruisce location all'insegna dell'astrazione, elimina realismo e modernità e consegna l'indubbia maestria di direttore della fotografia al fiabesco, al vintage, a un crepuscolarte decadentismo. Convincendo quando lascia libero spazio al sogno, mostrando limiti quando si rassegna a ripetere modelli degli anni '50 e dintorni. I due protagonisti dovrebbero essere i prototipi di due 'poveri matti'tra Zavattini e Chaplin, ma restano sospesi tra cielo e terra nella zona di nessuno. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e nell'insieme brillante.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come prodotto italiano improntato ad una simpatica originalità espressiva.

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