LA CANZONE DI CARLA * *

Valutazione
Discutibile, Problematico, dibattiti
Tematica
Donna, Politica-Società
Genere
Drammatico
Regia
Ken Loach
Durata
127'
Anno di uscita
1996
Nazionalità
Gran Bretagna
Titolo Originale
CARLA'S SONG
Distribuzione
Columbia Tristar film Italia
Musiche
George Fenton
Montaggio
Jonathan Morris

Sogg. e scenegg.: Paul Laverty - Fotogr. (normale/ a colori): Barry Ackroyd - Mus.: George Fenton - Montagg.: Jonathan Morris - Dur.: 127' - Produz.: Parallax Pictures, Road Movies Dritte Produktionen, Tornasol Films.

Interpreti e ruoli

Robert Carlyle (George), Oyanka Cabezas (Carla), Richard Loza (Antonio), Scott Glenn (Bradley), Subash Sing Pall, Stewart Preston, Gary Lewis, Margaret McAdam, Pamela Turner, Louise Goodall, Greg Friel, Ann-Marie Timoney, Andy Townsley, Salvador Espinoza, Norma Rivera, José Meneses, Rosa Amelia Lopez.

Soggetto

A Glasgow nel 1987, Carla, una sudamericana, viene trovata senza biglietto sull'autobus guidato dal giovane George che, impietositosi, la aiuta a sfuggire al controllore. Sospeso per una settimana, incontra di nuovo la giovane e, vincendo le resistenze di lei, riesce a farsela amica e farla trasferire dalla squallida pensione dove abita in casa di un amico. Il successivo tentativo di suicidio di Carla svela il dramma vissuto da costei in Nicaragua, dove non ha più notizie di Antonio, il compagno di lotte nelle file sandiniste, catturato dai contras. L'affetto crescente fra loro fa sì che George, licenziato per aver portato Carla ad una romantica gita sull'autobus, prenda l'aereo con la giovane per il Nicaragua, dove George, aiutando lei a cercare il passato, si scontra con una realtà sempre più dura ed agghiacciante di morte e violenza, contrappuntata dalla dolcezza del carattere e dalla bontà della popolazione, inerme di fronte ad una guerra senza quartiere che non risparmia bambini, scuole ed ospedali, e che Bradley, un amico di Carla, americano, a capo di un'organizzazione pacifista, gli presenta nella sua atroce realtà. Bradley è reticente sulla sorte di Antonio ma, messo alle strette da George, dopo che questi è scampato ad un assalto notturno di contras al villaggio di Carla, gli rivela le atroci violenze subite dal giovane ad opera dei contras, e che ora egli ospita in casa sua. Deciso a mettere Carla di fronte ad una scelta responsabile e definitiva, le svela la verità, chiedendole però di partire con lui, dopo che avrà rivisto il suo ex compagno, dal quale ha avuto anche una bimba. Ma Carla preferisce restare accanto ad Antonio e George decide di tornare in patria.

Valutazione Pastorale

La parte migliore del film è l'incontro tra due realtà: una Glasgow proletaria, sporca, vociante, a suo modo gaglioffa e generosa ad un tempo, ignara che al di là dell'oceano, in Nicaragua, una piccola popolazione, simbolo di tanti popoli oppressi in lotta, sta pagando con la propria vita a causa delle manovre occulte di individui senza scrupoli che giocano a dividersi il mondo, in maniera sanguinosa. Calando nella realtà nicaraguense, il film conserva spontaneità e freschezza in certi quadretti e nei ritratti dal vivo della popolazione. Dove esso mostra i limiti è quando il tono si fa propagandistico, con lezioni di storia (vedi quella sul latifondo, o sulle atrocità perpetrate 'solo' dalla destra), tipiche della sinistra militante, lezioni che recenti avvenimenti e rivisitazioni storiche rendono retrodatate. Il film è certamente un contributo importante a non chiudere gli occhi su una realtà, come quella sudamericana, di fronte alla quale l'uomo della strada d'Occidente pensando, dopo il Sessantotto ed il Cile, di aver esaurito l'energia per alzare il pugno e manifestare, oggi tende a girare la testa dall'altra parte, al massimo interessandosi con minor calore visto che comunque sono Paesi ex-comunisti. Il film di Ken Loach è certamente datato, ma sotto certi aspetti, viste certe tragedie in atto, attualissimo.

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