La casa dei libri

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Amore-Sentimenti, Donna, Letteratura
Genere
Drammatico
Regia
Isabel Coixet
Durata
113'
Anno di uscita
2018
Nazionalità
Spagna/Gran Bretagna/Germania
Titolo Originale
The Bookshop
Distribuzione
Bim Distribuzione e Movies Inspired
Soggetto e Sceneggiatura
Penelope Fitzgerald, Isabel Coixet
Fotografia
Jean-Cluade Larrieu
Musiche
Alfonso de Vilallonga
Montaggio
Bernat Aragonés
Produzione
Jaume Benacolocha, Joan Bas, Adolfo Bianco, Sol Bondy, Chris Curling, Manule Monzòn, Fernando Riera

Interpreti e ruoli

Emily Mortimer (Florence Green), Bill Nighy (Il signor Brundish), Hunter Tremayne (Il signor Keble), Honor Kneafsey (Christine), Patricia Clarkson (Violet Gamart)

Soggetto

Florence Green dopo la morte del marito decide di trasferirsi nel paesino di Hardborough in Inghilterra, dove apre una piccola libreria: ha un discreto successo, ma qualcuno boicotta la sua iniziativa…

Valutazione Pastorale

Isabel Coixet, regista e sceneggiatrice catalana (“La vita segreta delle parole”, 2016) dirige questo film tratto dal romanzo di Penelope Fitzgerald “La libreria” pubblicato nel 1978 e ambientato nell’Inghilterra della fine degli anni ’50. Florence Green è una giovane vedova di guerra che, in memoria dell’amatissimo marito con il quale condivideva la passione per la lettura, deicide di aprire una libreria a Hardborough. Il progetto riscuote subito successo, ma è contrastato con ogni mezzo da qualcuno che vuole utilizzare l’edificio per altre iniziative culturali. Florence riceverà solidarietà e aiuto da parte di una bambina molto determinata e di un appassionato lettore che vive da anni in volontario esilio nella propria abitazione. È un film fatto di sguardi più che di dialoghi, di pettegolezzi sussurrati e ripetuti, di porte che cigolano e tazze di tè, al centro del quale sta la lettura, il piacere di sfogliare le pagine, di sentirne quasi l’odore; ancora, la possibilità di rivivere le emozioni provate nel leggere e rileggere un libro particolarmente amato. La lettura come opportunità per ampliare i propri orizzonti (Florence propone ai suoi clienti “Lolita” Vladimir Nabokov, appena pubblicato e a quei tempi considerato “scandaloso”) e di ricordare le persone con le quali abbiamo condiviso una poesia, una frase, un racconto. Particolarmente struggente è la scena in cui la protagonista risente la voce del marito che declama per lei alcune poesie. La storia è raccontata da un narratore la cui identità sarà rivelata solamente alla fine del film: un’autentica sorpresa così come sorprendente è il finale. Dal punto di vista pastorale il film è da considerarsi come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e in successive occasioni di dibattito per approfondire l’importanza e la bellezza della lettura.

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