LA FAVORITA

Valutazione
Accettabile-riserve, Crudezze
Tematica
Genere
Drammatico
Regia
Jack Smight
Durata
106'
Anno di uscita
1990
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
THE FAVORITE
Distribuzione
Fox
Soggetto e Sceneggiatura
Larry Yust tratto dal romanzo "Sultana" del Principe Michele di Grecia
Musiche
William Goldstein
Montaggio
Dennis Virkler

Sogg.: tratto dal romanzo "Sultana" (La nuit du Gerail) del Principe Michele di Grecia - Scenegg.: Larry Yust - Fotogr.: (normale/a colori) Howard Wexler, Giorgio Tonti - Mus.: William Goldstein - Montagg.: Dennis Virkler - Dur.: 106' - Produz.: Ascona Film

Interpreti e ruoli

F. Murray Abraham (Abdul Hamid), Maud Adams (Sineperver), Amber O'Shea (Aimée), Jarnes Michael Grgary (Selim), Jonathan Vuille (Young Mahmud), Glenn Scarpelli (Mustafa), Francesco Quinn (Adult Mahmud), Andrea Parisy (Marishah), Laurent Le Doyen (Sebastiani), Ron Dortch (Tulip)

Soggetto

una damigella francese Aimée da poco uscita di collegio, nel 1774 viene rapita dai pirati durante un viaggio nel Mediterraneo e venduta ad Algeri a Abdul-Harnid, Sultano ottomano. Abdul è ormai assai anziano: ha il suo harem, diretto da una bella moglie (francese anch'essa), ma vuole che la nuova venuta scelta dai suoi emissari, gli si dia solo per amore. Da prima Aimée resiste e si ribella, poi cede. Rimane incinta, ma la sua gelosa compatriota fa strangolare il bambino e allora essa si risolve a considerare come figlio Mahmud, orfano di un'altra moglie del Sultano, covando il sogno che un giorno egli erediti il potere in luogo di Mustafà, figlio della sua nemica. L'ascendente di Aimée è in crescita: abile ed energica, essa riesce anche ad interessare Abdul, un pò pigro e disincantato, a partire in guerra con i suoi soldati contro i Russi. Abdul riporta la vittoria, ma i malfidi militari lo uccidono, poiché essi vogliono Mustafà sul trono. Prende invece il potere Selim un nipote del defunto innamorato di Aimée, ma le cose si fanno per lui difficili, poiché egli non ha un harem e ama la francesina (che peraltro lo ricambia). I due finiscono in una cella insieme al piccolo Mahmud e Mustafà, salito al trono, fa strangolare il rivale. Selim si vendica e, pugnalato il nuovo Sultano, fa proclamare al suo posto Mahmud. Fino al 1817 data della morte della favorita questa domina sull'harem e di fatto sul potente Impero Ottomano, lottando contro superstizioni e leggi barbare e tessendo accordi con la sua Patria di origine per avere armi efficienti e modernizzare il Paese.

Valutazione Pastorale

diversamente trattata, la storia di questa pulzella francese, catturata dai pirati, comprata per procura da un Sultano di Istambul sui mercati algerini, da costui amata e poi pervenuta a dominare abilmente fra delitti e profumi su di un potente Impero, avrebbe potuto anche interessare. Purtroppo il film è risibile, zeppo di goffaggini e sciatterie: un lavoro tutto affidato a sete lussuose, tappeti e scimitarre, nonché agli inevitabili cicalecci dell'harem, su cui vorrebbero emergere personaggi piatti, grotteschi e di maniera. Lo stile è da dilettanti in tutto e per tutto, nei gesti e nel trucco, con un Oriente volta a volta furente o appiccicoso. Difficile capire come, con i mezzi, gli effetti e magari l'ironia che tanto efficacemente assistono i cineasti di oggi, si possa raffazzonare un Oriente così insapore, dove tutti strabuzzano gli occhi fra intrighi e pugnalate. Ignoti i criteri che abbiano indotto la produzione a scegliere come favorita la poco nota Amber O'Shea, la quale, malgrado veli, babbuce e lustrini, senza parlare delle nequizie, non ha la venustà necessaria al suo ruolo.

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