LA FINE DI UN MISTERO

Valutazione
Accettabile, semplice
Tematica
Amicizia, Anziani, Letteratura, Storia
Genere
Drammatico
Regia
Miguel Hermoso
Durata
108'
Anno di uscita
2004
Nazionalità
Italia, Spagna
Titolo Originale
La luz prodigiosa
Distribuzione
DNC entertainment
Musiche
Ennio Morricone
Montaggio
Mauro Bonanni

Orig.: Italia/Spagna (2002) - Sogg. e scenegg.: Fernando Marias - Fotogr.(Panoramica/a colori): Carlos Suarez - Mus.: Ennio Morricone - Montagg.: Mauro Bonanni - Dur.: 108' - Produz.: Massimo Vigliar (Italia), Azalea (Spagna).

Interpreti e ruoli

Alfredo Landa (Joaquin), Nino Manfredi (Tartaruga), Kiti Manver (Adela), José Luis Gomez (Silvio), Ivan Corvacho Cervantes (Joaquin da giovane), Sergio Villanueva (Tartaruga da giovane), Mauricio Bautista (Julian), Silvia Espigado . (bibliotecaria)

Soggetto

Nelle campagne intorno a Granada, nell' agosto 1936, il giovane pastore Joaquin soccorre un uomo ferito e all'apparenza privo di memoria. Nei giorni che seguono il medico del paese viene ammazzato dai miliziani e Joaquin é costretto a partire per il fronte della guerra civile in atto. Prima di andare via, affida il ferito al manicomio locale. Siamo nel 1980. Joaquin, ormai vedovo, torna a Granda, prende i affitto un appartamento, é colto dalla curiosità di avere qualche notizia dell'uomo che aveva salvato. Al manicomio gli dicono che Tartaruga, nome con cui era conosciuto quel ferito, é scappato anni addietro e nessuno sa dove sia. Joaquin lo cerca fino a quando lo vede, povero mendicante per strada. Lo aiuta, lo porta casa a vivere con sé, cerca di strappargli qualche parola. Con molta pazienza, e mettendo insieme segnali improvvisi e frasi smozzicate, Joaquin arriva a formulare l'ipotesi che quell'uomo sia Federico Garcia Lorca, fucilato nel 1936 ma il cui corpo in realtà non é mai stato recuperato. Joaquin porta Tartaruga sui luoghi nei quali era stato ferito. Comincia a leggere una poesia di Lorca, e il vecchio prosegue senza guardare.

Valutazione Pastorale

Il punto di partenza (il corpo di Garcia Lorca mai trovato) é reale e interessante. Purtroppo la storia che lo scrittore/sceneggiatore Marias vi ha costruito sopra si perde in una lunga melassa di situazioni di contorno, e la regia di Hermoso accarezza con fin troppo compiacimento la possibilità di descrivere situazioni importanti con taglio eccessivamente ingenuo, infantile, favolistico. Molto garbatamente viene raccontata la vicenda di un poveraccio che non si sa da dove viene ma trova un amico e con lui forse ritrova anche se stesso. Alla fine non interessa sapere se Tartaruga sia o no Lorca. La conclusione é che il poeta non muore mai perché la vera poesia travalica il tempo. Oltre a queste suggestioni poi, il film resta per un altro motivo: é l'ultimo interpretato da Nino Manfredi al termine di una lunga e gloriosa carriera. Onore a Manfredi e lunga vita al film che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come accettabile e senz'altro semplice. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e da recuperare sia in omaggi a Manfredi sia nell'ambito del rapporto cinema/letteratura/poesia.

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