LA GUERRA DEI MONDI

Valutazione
Accettabile, semplice*
Tematica
Cinema nel cinema, Famiglia - genitori figli, Fantascienza
Genere
Fantascienza
Regia
Steven Spielberg
Durata
103'
Anno di uscita
2005
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
War of the World
Distribuzione
United International Pictures
Soggetto e Sceneggiatura
Josh Friedman, David Koepp ispirato al romanzo "La guerra dei mondi" di Herbert George Wells pubblicato nel 1898
Musiche
John Williams
Montaggio
Michael Kahn

Orig.: Stati Uniti (2005) - Sogg.: ispirato al romanzo "La guerra dei mondi" di Herbert George Wells pubblicato nel 1898 - Scenegg.: Josh Friedman, David Koepp - Fotogr.(Normale/a colori): Janusz Kaminski - Mus.: John Williams - Montagg.: Michael Kahn - Dur.: 103' - Produz.: Kathleen Kennedy, Colin Wilson.

Interpreti e ruoli

Tom Cruise (Ray Ferrier), Dakota Fanning (Rachel), Justin Chatwin (Robbie), Tim Robbins (Ogilvy), Miranda Otto (Mary Ann Ferrier), Yul Vazquez (Julio), Rick Gonzalez (Vincent), Lenny Venito (Manny)

Soggetto

Operaio portuale divorziato, Ray Ferrier si appresta a tenere per il week end i due figli, l'adolescente Robbie e la piccola Rachel. Con Robbie i rapporti conflittuali, con Rachel invece c'è molta intesa. All'improvviso in città scoppia una strana, violenta tempesta elettrica. Qualche istante dopo, ad un incrocio vicino casa sua, Ray assiste all'emergere dal sottosuolo di una gigantesca macchina da guerra a tre zampe che incenerisce tutto ciò che ha intorno. Per salvare i figli e se stesso, Ray parte in macchina per una fuga attraverso le campagne devastate. Ma qui finiscono per riversarsi anche tutti i disperati che cercano di sottrarsi all'esrcito dei malvagi Tripodi. E'una nuova invasione di extraterresti alla conquista della Terra. Dopo rischi incredibili ma una grande fiducia nella capacità di reazione, la minaccia viene sventata, I figli raggiungono la mamma. E Ray osserva stravolto quell'abbraccio.

Valutazione Pastorale

Lontano dal tono conciliante e poetico di "ET", Spielberg prende il famoso libro di Herbert George Wells (1898), lo aggiorna e fa il cattivo. "E' vero -dice- volevo spaventare tutti, incutere terrore al mondo. La paura ha un effetto catartico...volevo fare non tanto un film di fantascienza, quanto piuttosto un racconto psicologico, sociologico su una cultura che improvvisamente si ritrova in fuga, nel disperato tentativo di salvare la propria stessa esistenza". Da queste dichiarazioni possono, volendo prendere avvio discussioni e riflessioni su eventuali simboliche, su riferimenti all'oggi e di quale tipo. Oppure si può vedere il film per quello che é: un racconto di taglio antropocentrico su paure ataviche che é bello affrontare perchè tanto più bella è la loro conclusione, il ritorno a casa, il recupero della famiglia. Come costruttore di paure, e di fiabe (luogo d'incontro tra bene e male) Spielberg non si discute. Magari il finale lascia un po' delusi, ma é il lieto fine di cui abbiamo bisogno. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come accettabile, e nell'insieme semplice. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare come proposta di prodotto di alta confezione e coinvolgente.

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