LA MADRE

Valutazione
Futile, velleitario
Tematica
Bambini, Famiglia, Malattia, Violenza
Genere
Horror
Regia
Andres Muschietti
Durata
100'
Anno di uscita
2013
Nazionalità
Spagna, Stati Uniti
Titolo Originale
Mama
Distribuzione
Universal Pictures International Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Neil Cross ispirato a "Mama", CM di Andres Muschietti, Spagna 2008
Musiche
Fernando Velazquez
Montaggio
Michele Conroy

Orig.: Stati Uniti/Spagna (2013) - Sogg.: ispirato a "Mama", CM di Andres Muschietti, Spagna 2008 - Scenegg.: Neil Cross - Fotogr.(Panoramica/a colori): Antonio Riestra - Mus.: Fernando Velazquez - Montagg.: Michele Conroy - Dur.: 100' - Produz.: J. Miles Dale, Barbara Muschietti - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.

Interpreti e ruoli

Jessica Chastain (Annabel), Nikolaj Coster Waidau (Lucas/Jeffrey), Megan Charpenter (Victoria), Isabelle Nélisse (Lilly), Daniel Kash (dott. Dreyfuss), Jane Moffat (Jean Podolski), Julia Chantrey . (Nina)

Soggetto

Dopo drammatici eventi che hanno portato alla morte dei genitori, le sorelline Victoria e Lilly spariscono senza lasciare traccia. Vengono ritrovate cinque anni dopo in una baita fatiscente. Lo zio Lucas e la sua fidanzata Annabel le accolgono in casa, intenzionati a farle tornare ad una vita normale. L'impresa però si rivela difficilissima, ostacolata dalla presenza di un'entità malvagia, una orrenda figura femminile, detta 'la madre', dalla quale risulta impossibile per le bambine separarsi. Ogni tentativo risulta vano, Lilly cede e scompare di nuovo con la mostruosa figura.

Valutazione Pastorale

Si tratta di un thriller che fin dall'inizio accumula moltissimi motivi di tensione psicologica, drammatica, esistenziale. Il tentativo di restituire le bambine ad una serena vita affettiva si frantuma contro la decisione di creare una suspence il più angosciosa e traumatica possibile, trascinata nell'impossibilità di 'guarire', nel monolitismo di colori cupi e ambienti notturni. Ne deriva che la 'paura' risulta a lungo andare alquanto costruita, in alcuni passaggi artificiosa e non sempre narrativamente motivata. La regia, elaborata e fin troppo dedita a soluzioni linguistiche elaborate, restituisce ub quadro ideale per palati 'cinefili. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare coem futile e nell'insieme velleitario.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare con cautela in programmazione ordinaria, tenendo presente quanto detto sopra e il probabile gradimento solo da parte di appassionati del genere 'horror'. C'è il divieto ai 14 anni, e molta attenzione è da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri strumenti tecnici.

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