LA MASCHERA DI CERA

Valutazione
Inconsistente, crudezze
Tematica
Cinema nel cinema, Violenza
Genere
Horror
Regia
Jaume Collet-Serra
Durata
102'
Anno di uscita
2005
Nazionalità
Australia, Stati Uniti
Titolo Originale
House of Wax
Distribuzione
Warner Bros Pictures Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Carey Hayes, Chad Hayes Charles S. Belden
Musiche
John Ottman
Montaggio
Joel Negron

Orig.: Australia/Stati Uniti (2005) - Sogg.: Charles S. Belden - Scenegg.: Carey Hayes, Chad Hayes - Fotogr.(Panoramica/a colori): Stephen F. Windon - Mus.: John Ottman - Montagg.: Joel Negron - Dur.: 102' - Produz.: Robert Zemeckis, Joel Silver, L.E Susan Levin, Richard Mirisch.

Interpreti e ruoli

Elisha Cuthbert (Carly Jones), Chad Michael Murray (Nick Jones), Jared Padalecki (Wade), Brian Van Holt (Bo/Vincent), Paris Hilton (Paige Edwards), Jon Abrahams (Johnson Chapman), Robert Ri'chard (Blake), Damon Herriman (Lester)

Soggetto

Diretti ad assistere ad una partita di football, quattro ragazzi e due ragazze trascorrono la notte in tenda in un prato vicino ad un bosco. Il giorno dopo, avendo bisogno di cambiare la cinghia della macchina, Carly e Wade si fanno accompagnare da uno strano tizio fino al benzinaio più vicino. Davanti ad una zona allagata, scendono, proseguono da soli, arrivano dal benzinaio che non c'è, nell'attesa entrano nel vicino museo delle cere. Escono, parlano con il benzinaio, ma da quel momento si trovano coinvolti in nuna spirale sempre più profonda di orrore e di paura. La cittadina in realtà é deserta, e le persone che si vedono sono immobilizzate nella cera. E' quello che succederà ad alcuni del gruppo, mentre altri saranno uccisi, o impalati. Carly, con un dito mozzato, e il gemello Nick, riescono a sopravvivere e ad eliminare infine il pericolo rappresentato da due fratelli siamesi, uno deformato in viso, cresciuti nella sete dell'odio e capaci di annullare tutta la comunità al punto da farne scomparire il nome dalle mappe geografiche. L'arrivo della polizia sembra mettere fine a tutto, ma l'uomo del furgone sogghigna mentre i due ragazzi superstiti si allontanano.

Valutazione Pastorale

Niente a che fare con l'illustre precedente firmato nel 1953 da André De Toth. Qui si rimastica solo il già visto, a partire da "Blair Witch Project" per arrivare agli ultimi horror del filone giovanilista. E magari ci fosse qualche componente ironica alla "Scary Movie". Niente da fare. Si cerca a tutti i costi di fare paura, ma neanche la presenza in cabina di produzione di Robert Zemeckis riesce a dare le motivazioni giuste alla vicenda. Si resta al livello di un bel campionario di omicidi e mutilazioni, di sangue, di personaggi che non ne vogliono sapere di soccombere, allungando così il racconto. L'idea della città invisibile costruita sulla cera meritava sorte migliore, al pari della sequenza più azzeccata: quella del cinema dove si proietta "Che fine ha fatto Baby Jane" con pochi spettatori, tutti immobili e dallo sguardo fisso. Resta però troppa violenza, inutile, insisitita, rumorosa. Non volendo caricarla di troppa importanza, il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come inconsistente, e certamente segnato da crudezze. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, tenendo ben presente quando detto sopra e per un pubblico preferibilmente adulto. Attenzione per i più piccoli é da tenere anche in vista di passaggi televisivi e di uso di VHS e DVD.

Le altre valutazioni

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