LA MEGLIO GIOVENTU’ – Atto I

Valutazione
Discutibile, Problematico, dibattiti*
Tematica
Famiglia, Politica-Società, Storia
Genere
Drammatico
Regia
Marco Tullio Giordana
Durata
181'
Anno di uscita
2003
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
01 Distribution
Musiche
brani vari d'epoca
Montaggio
Roberto Missiroli

Orig.: Italia (2003) - Sogg. e scenegg.: Sandro Petraglia, Stefano Rulli - Fotogr.(Panoramica/a colori): Roberto Forza - Mus.: brani vari d'epoca - Montagg.: Roberto Missiroli - Dur.: 181' - Produz.: Angelo Barbagallo per Bibi Film Tv in collaborazione con RAI Fiction.

Interpreti e ruoli

Luigi Lo Cascio (Nicola), Alessio Boni (Matteo), Adriana Asti (Adriana), Sonia Bergamasco. (Giulia), Fabrizio Gifuni (Carlo), Valentina Carnelutti (Francesca), Maya Sansa (Mirella), Jasmine Trinca (Giorgia), Andrea Tidona (il padre)

Soggetto

Roma, estate 1966. In casa Carati (la madre insegnante, il padre commerciante in vari settori) é tempo di esami per i due maschi all'università: Nicola a medicina, Matteo a lettere. Poi ci sono due femmine: Giovanna, la prima, Valentina, l'ultima. Il programma prevede un viaggio all'estero con altri due amici, appena finita la prova. Nicola ottiene 30, Matteo invece litiga con il professore e rinuncia, non dice niente, si aggrega agli altri, ma il viaggio dura poco. L'incontro con Giorgia, una ragazza psichicamente disturbata, manda all'aria tutti i piani. Quando in un bar, per caso, due agenti la portano via, Nicola e Matteo prendono strade diverse. Si rivedono in autunno, nella Firenze devastata dall'alluvione. Matteo è in divisa, sta facendo il militare ed ha intenzione di firmare per restare nell'esercito. A Firenze Nicola conosce Giulia, si innamora, la segue a Torino, dove lei studia, cominciano a vivere insieme. Nel capoluogo piemontese la coppia partecipa attivamente alle manifestazioni studentesche. In uno scontro con le forze dell'ordine, Matteo, che ora è entrato in polizia, reagisce duramente al ferimento di un collega, e viene trasferito alla questura di Palermo. Intanto Giovanna è entrata in magistratura, Nicola diventa psichiatra nelle strutture comunali e partecipa ai processi intentati contro i colpevoli di sevizie sui ricoverati. Nicola e Giulia hanno una bambina, Sara, ma Giulia non è soddisfatta di come vanno le cose, e ben presto si unisce ai primi gruppi delle brigate rosse. Nicola non riesce ad impedirle di uscire di casa per andare a commettere qualche crimine. Si separano. A Palermo, nell'estate del 1977, Matteo conosce Mirella, una ragazza che fa fotografie ma dice di voler diventare bibliotecaria. In occasione di un incontro a Roma nella casa di famiglia, Carlo, il miglior amico di Nicola, entrato all'ufficio studi di Bankitalia, conosce Francesca. Di lì a poco i due decidono di sposarsi. Dopo il matrimonio civile, al ricevimento, Nicola e Carlo discutono con l'altro loro amico che ha appena ricevuto, insieme ad altri 23mila operai, la lettera di messa in cassa integrazione da parte della FIAT.

Valutazione Pastorale

Sono note le vicende che hanno accompagnato il film: coprodotto dalla RAI e pensato, soprattutto data la lunghezza di sei ore, per una destinazione televisiva, é andato poi al festival di Cannes, dove ha ottenuto molti consensi e il primo premio nella sezione "Un certain regard". E' nata allora l'idea di una distribuzione cinematografica che lo ha portato nelle sale diviso in due blocchi di tre ore ciascuno. Potendo dunque essere visti dallo spettatore separatamente, diventano due titoli, che è possibile valutare in modo distinto per mettere a confronto passaggi più riusciti o meno, momenti più ispirati o meno: ma nell'armonia generale e nella coralità dell'azione non appare pensabile vedere una parte e trascurare l'altra. Dunque dal 1966 ad oggi (primavera 2003 é l'ultimo cartello che compare), 37 anni di storia italiana: quelli dei cambiamenti forti e improvvisi, delle speranze e delle delusioni, dei figli contro i padri, degli scontri duri da guerra civile, delle istituzioni messe a dura prova da terrorismo e criminalità. Dopo una parte iniziale (che, nell'economia generale osservata alla fine, sembra la più debole), Giordana affronta le vicende dei personaggi (e quindi quelle italiane) cercando di rendere questi ultimi dei prototipi esemplari di quello che accadeva: l'Italia da svecchiare, l'Italia da cambiare, Nicola il positivo, Matteo l'eterno scontroso assalito dai dubbi. La famiglia, sopratutto, come banco di prova della (non) tenuta sociale di quegli anni. In certi momenti, e paradossalmente, sembra che, nonostante le tre ore, quel periodo (1966-1980) sia osservato con una certa fretta, quasi volendo evitare di affondare il bisturi in esami più approfonditi. Così il primo atto si chiude su uno scenario dove restano nella mente più le 'facce' (forti, duttili, autentiche) che non i fatti che li vedono protagonisti. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come discutibile senz'altro problematico e adatto a dibattiti. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da proporre in molte occasioni come affresco dal quale partire per riflessioni ampie sulla più recente storia italiana.

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