LA NUBE

Valutazione
Accettabile-riserve, problematico
Tematica
Amicizia, Lavoro, Metafore del nostro tempo, Politica-Società, Teatro
Genere
Metafora
Regia
Fernando E. Solanas
Durata
100'
Anno di uscita
1999
Nazionalità
Argentina, Francia
Titolo Originale
Le nuage
Distribuzione
BIM - Columbia TriStar Films Italia
Musiche
Gerardo Gandini
Montaggio
Luis César D'Angiolillo

Orig.: Francia/Argentina (1998) - Sogg. e scenegg.: Fernando E.Solanas - Fotogr. (Panoramica/ a colori): Juan Diego Solanas - Mus.: Gerardo Gandini - Montagg.: Luis César D'Angiolillo - Dur.: 100' - Produz.: Les Film du Sud, Cinesur, Continent Film, Bim distribuzione.

Interpreti e ruoli

Eduardo Tato Pavlowsky (Max), Angela Correa (Fulo), Laura Novoa (Paula), Franklin Caicedo (Enrique), Christophe Malavoy (Cholo), Bernard Le Coq (Eduardo), Favio Posca (Tito), Carlos Paez (Cachito), Luis Cardei (Lucas), Leonor Manso . (Sonia)

Soggetto

Piove ormai da molti mesi su Buenos Aires, e la città vive in un'atmosfera continua di buio e oscurità. Un gruppo di attori da anni svolge attività in un teatro collocato in un edificio malandato e fatiscente. Inevitabile arriva l'avviso di sfratto per poter procedere alla demolizione del palazzo. Di fronte alla prospettiva di perdere il luogo e lo spazio necessari allo svolgimento del proprio lavoro, attori e tecnici cominciano a cercare di impedire l'operazione. Mentre si scontrano con burocrazia, inerzia e indifferenza degli impiegati nei vari uffici, devono anche fare i conti con i problemi della vita quotidiana e con i conflitti che ne derivano: l'amore, la solitudine, la ricerca di un altro lavoro, la creatività, il desiderio di giustizia, la speranza di ricominciare come se niente fosse successo. Max, il capo della compagnia, deve tenere a freno le insicurezze e gli isterismi di molti della troupe, ma ha anche parecchi problemi personali, sentimentali e familiari. Dai contrasti e dalle liti emerge tuttavia alla fine la voglia di essere compatti: unico modo per poter chiudere con successo la battaglia per la sopravvivenza del teatro.

Valutazione Pastorale

Il regista Solanas ha sempre seguito da vicino in ogni film l'evoluzione e le svolte della società argentina, dai tempi della dittatura alla democrazia. Ed ora osserva questi anni di passaggio dal Paese antico, calato in una cultura di sapore Otto-Novecentesco a quello moderno, che si affaccia sul Duemila con molte difficoltà e profondi contrasti. Ma Solanas é un intellettuale, per lui il cinema diventa luogo di fusione di tutte le altre forme di cultura e spettacolo: così la chiave del racconto è del tutto antirealistica e per mettere in immagini il contrasto tra memoria e modernità il film si affida ad una dimensione oscillante tra poesia, lirismo, toni surreali, situazioni di denuncia politico-sociale viste attraverso la metafora ( la pioggia battente). Emergono quindi un po' di maniera e un pizzico di compiacimento a togliere freschezza al film che però, dal punto di vista pastorale, resta comunque nell'insieme positivo (qualche riserva per alcuni momenti meno sorvegliati) e da vedere per il taglio problematico che lo caratterizza. UTILIZZAZIONE: il film si segnala per un uso mirato, come affresco pulsante e stimolante dell'Argentina di fine Millennio.

Le altre valutazioni

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