LA RIBELLE – STORIA DI ENZA

Valutazione
Discutibile, Crudo
Tematica
Genere
Drammatico
Regia
Aurelio Grimaldi
Durata
95'
Anno di uscita
1993
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
LA RIBELLE - STORIA DI ENZA
Distribuzione
D.A.R.C.
Soggetto e Sceneggiatura
Aurelio Grimaldi Tratto dal romanzo "Storia di Enza" di A urelio Grimaldi
Musiche
Carlo Crivelli
Montaggio
Claudio di Mauro

Sogg.: Tratto dal romanzo "Storia di Enza" di A urelio Grimaldi - Scenegg.: Aurelio Grimaldi - Fotogr.: (panoramica/a colori) Maurizio Calvesi - Mus.: Carlo Crivelli - Montagg.: Claudio di Mauro - Dur.: 95' - Produz.: Taodue Film, Banda Magnetica

Interpreti e ruoli

Penelope Cruz (Enza), Stefano Dionisi (Franchino), Marco Leonardi (Sebastiano), Laura Betti (Suor Valida), Lorenza Indovina (Rosaria), Lucia Sardo (Madre Superiora), Valentina Taranto (Maddalena), Giuliana Zaroli, Raffaella Davì, Edda Dell'Orso, Simona Quartucci, Imma Piro, Toni Palazzo, Rori Quattrocchi

Soggetto

in un paesotto della Sicilia, due giovani sorelle sono sorprese a rubare in un supermercato: sono Rosaria di diciassette anni ed Enza di sedici. Il giudice minorile le fa internare in un Istituto di rieducazione diretto da suore, per completare la scuola dell'obbligo e imparare possibilmente un mestiere con la possibilità di rientrare in famiglia la domenica. La vita nell'Istituto è dura e severa, tutta scansione di orari implacabili, rimbrotti e punizioni, nonostante l'umanità e i tentativi di dialogo di suor Valida, una donna di poche parole ma non priva di sensibilità. Ad una prima uscita domenicale, la scontrosa e ribelle Enza si lascia prendere dall'attrazione per il prestante Sebastiano, un giovane venditore ambulante di musicassette e passa una notte con lui. Ma quando Enza lo raggiunge una seconda volta, scavalcando il muro di cinta dell'Istituto, il ragazzotto rimane contrariato: non ha un'abitazione vera e propria e nessuna intenzione di legarsi in qualche modo a lei. Rientrata delusa nell'Istituto, alla successiva uscita, incontra Franchino, un giovane lavoratore che convive con la vecchia nonna inferma. Questi la corteggia con assiduità, nonostante il comportamento estroso e instabile di lei, che pure ne è attratta. Poi Enza passa una notte con lui ma esige un totale distacco fisico, per saggiare se sia più affidabile dell'altro. Ma quando lo raggiunge una notte a sorpresa, vede uscire dalla porta di Franchino la sorella Rosaria. Sopraffatta dalla gelosia e dal furore ha una rissa violenta con la sorella, e al ritorno all'Istituto urla furibonda a suor Valida di essere incinta, e non sa di chi: non vuole il bambino. La suora cerca di farle notare quanto sia grave spegnere una vita, ma Enza non le dà retta, perchè troppo sconvolta. Al successivo incontro con Franchino, che si reca puntualmente ad attenderla alla porta del riformatorio a ogni giorno di permesso, Enza -che gli ha confidato d'essere incintasi reca con lui al mare, e vi si getta dentro vestita. Quando esce dalle onde, Enza corre vestita e gocciolante al primo autobus che passa. Dopo un sorriso, alla vista di Franchino che la rincorre inutilmente, accarezzandosi il grembo sembra accettare la creatura che sta per nascere.

Valutazione Pastorale

costruito con un montaggio veloce e per ellissi, il film esige dallo spettatore attenzione e una certa attitudine all'integrazione. La figura dell'irrequieta adolescente è appena delineata anche nel rapporto con le suore, anche loro incapaci di cogliere le occasioni che si presterebbero a un discorso formativo. La stessa suor Valida, che si dice innamorata di "Uno" col quale "non può stare", non riesce a dire di che amore si tratti, nè quale sia in profondità la sua scelta di vita, e nei riguardi della ribelle Enza si limita all'ascolto benevolo, e a una generica accettazione delle sue frenesie e impulsività d'immatura, tanto precipitosa quanto inesperta della vita da distinguere a mala pena il vero amore dall'istintivo rapporto sessuale. Valida l'interpretazione di Laura Betti e di Penelope Cruz. Positiva l'accettazione della maternità da parte di Enza. Alcune situazioni e molte grossolane battute del dialogo motivano la valutazione.

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