LA SCELTA

Valutazione
Consigliabile, Problematico, dibattiti
Tematica
Aborto, Matrimonio - coppia, Teatro
Genere
Drammatico
Regia
Michele Placido
Durata
86'
Anno di uscita
2015
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Lucky Red
Musiche
Luca D'Alberto
Montaggio
Esmeralda Calabria

Orig.: Italia (2015) - Sogg. e scenegg.: Giulia Calenda e Michele Placido liberamente ispirati alla commedia drammatica "L'innesto" di Luigi Pirandello - Fotogr.(Scope/a colori): Arnaldo Catinari - Mus.: Luca D'Alberto - Montagg.: Esmeralda Calabria - Dur.: 86' - Produz.: Federica Vincenti per Charlot e Goldenart Production in collaborazione con RAI Cinema.

Interpreti e ruoli

Raoul Bova (Giorgio), Ambra Angiolini (Laura), Michele Placido (Emilio Nicotri), Valeria Solarino (Francesca), Manrico Gammarota (Bennie), Monica Contini (Caterina), Gennaro Diana (vice di Nicotri), Marcello Catalano (Fabrizio), Mejidi El Euchi (Samir), Vito Signorile (Ivan Bonollo), Tina Tempesta (signora Bonollo), Vito Lopriore (Filippo), Anna Castellaneta (Giulia), Antonello Marini (Giacomino), Greta Amoruso . (Viola)

Soggetto

Laura e Giorgio si amano intensamente e sono desiderosi di un figlio che non arriva. Un giorno, mentre cammina in un vicolo della cittadina, Laura viene strattonata e violentata. Solo qualche tempo dopo, la donna confessa al marito di essere incinta. La prima reazione dell'uomo è di stupore e di rifiuto. La possibilità di abortire viene messa in conto ma, quando il medico è pronto, Laura rinuncia e si mostra decisa ad accogliere quella creatura. Giorgio, conquistato dalla sua decisione di donna e di madre, finisce per convenire sulla scelta presa. Quello sarà il loro bambino.

Valutazione Pastorale

Luigi Pirandello scrive il testo nel settembre/ottobre 1917 sulla base di due novelle precedenti. Va in scena al Manzoni di Milano il 29 gennaio 1919. Lo scalpore suscitato dall'argomento è sul momento forte ma negli anni successivi il titolo resta un po' in disparte rispetto ai grandi copioni pirandelliani. Placido lo riscrive, ambientandolo ai giorni nostri tra Puglia e Sicilia. Lo spostamento ad oggi risulta con evidenza come determinante per lo sguardo che Placido vuole gettare sulla vicenda. Maternità mancata, violenza subita, la vita da difendere, l'equilibrio della coppia: sono temi importanti che la nostra contemporaneità è abituata a declinare in forme più rigide e quasi isteriche. Ragione ed affetti vanno di pari passo e qui il copione sembra avvertire la necessità di non eccedere nel dipingere il dramma di tinte fosche. Muovendosi tra realismo e melò, con pochi personaggi, con scelte narrative ridotte al minimo, Placido compone un dramma da camera a due, nel quale il nodo etico sulla vita da (non)accogliere si scioglie con la scelta di dire si alla vita, e alla reciproca comprensione. In questa prospettiva, supportato da una regia ambiziosa con echi quasi viscontiani, il film, dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni sia per gli argomenti che permette di affrontare (ricordati sopra) sia per la possibilità di tornare sul rapporto cinema/teatro e sulla validità (o meno) della attualizzazione dei testi.

Le altre valutazioni

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