LA SINDROME DI STENDHAL

Valutazione
Inaccettabile, Farneticante
Tematica
Genere
Thrilling
Regia
Dario Argento
Durata
117'
Anno di uscita
1996
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Medusa Film
Soggetto e Sceneggiatura
Dario Argento, Franco Ferrini ispirato al libro di Graziella Magherini
Musiche
Ennio Morricone
Montaggio
Angelo Nicolini

Sogg.: ispirato al libro di Graziella Magherini - Scenegg.: Dario Argento, Franco Ferrini - Fotogr.: (panorami-ca / a colori) Giuseppe Rotunno - Mus.: Ennio Morricone - Montagg.: Angelo Nicolini - Dur.: 117' - Produz.: Cine 2000 VIETATO AI MINORI DEGLI ANNI QUATTORDICI

Interpreti e ruoli

Asia Argento (Anna Manni), Thomas Kretschman (Alfredo), Luigi Diberti (Ispettore Manetti), Paolo Bonacelli (Dottor Cavanna), Marco Leonardi (Marco Longhi), Julien Lambroschini (Marie), John Quentin, Lorenzo Crespi, Lucia Stara

Soggetto

Una giovane, Anna Manni, mentre visita il museo degli Uffizi a Firenze è colta da inspiegabili allucinazioni alla vista dei quadri esposti e sviene. Dalla borsetta sono scomparse la pistola e i documenti: un giovane le paga il taxi per l'albergo. Qui, guardando la riproduzione della Ronda di Rembrandt appesa alla parete, Anna "entra" nel quadro e ricorda d'essere un'agente della polizia romana incaricata di seguire tracce di un maniaco stu-pratore, divenuto anche omicida, a Firenze. Costui si presenta nella sua stan-za e la violenta, dileguandosi dopo averle ucciso davanti agli occhi una vitti-ma. Sotto choc, Anna va da uno psicologo, Cavanna, che le diagnostica la sindrome di Stendhal, una sensibilità morbosa alle opere d'arte. Il medico la consiglia di riposarsi presso la sua famiglia, a Viterbo. Qui ritrova i fratelli e tenta di incontrare le donne violentate dal bruto, che ora ha un nome, Alfre-do. Uccisa la scorta che le era stata assegnata dal suo capo, l'ispettore Manetti, il killer la rapisce portandola in una tomba etrusca, presso una cascata, dove la violenta, lasciandola legata. Anna, liberatasi, dopo una col-luttazione sanguinosa riesce a sopraffare l'uomo ed a gettarlo nel torrente. Mentre le ricerche del corpo procedono a vuoto, ed un suo collega, Marco Longhi, vigila su di lei, Anna si mette una parrucca bionda e dà segni di squilibrio: sembra che il mostro sia in qualche modo penetrato in lei alteran-done i comportamenti. L'incontro con Marie, un giovane francese studente di belle arti, sembra ridarle un po' di serenità, ma questi viene trovato ucciso al museo dove le ha dato appuntamento. Nella notte bussano alla porta: è lo psichiatra, che cerca di farla ragionare. Successivamente quando Marco le comunica che Alfredo è stato ripescato, lei, sotto l'incalzare dei sospetti del medico, uccide questi, ed elimina anche Marco che cerca di sottrarle l'arma. Vaga poi impazzita per la città, finché la polizia non la blocca.

Valutazione Pastorale

Questo thriller di Dario Argento farcito di horror, criminologia demenziale, effetti truculenti, ha sempre più del farneticante. La sindrome di Stendhal (quello smarrimento determinato nel letterato fran-cese giunto a Firenze ed in visita alla Cappella Nicolini da quadri e affre-schi mirabili) è solo una pretestuosa situazione: è ben altro che interessa il regista che non un quadro psicologico o psichiatrico almeno plausibile. E vista la crescente nevrosi sessuale ecco il regista concedersi anche qualche divagazione sul tema dello stupro. E guardando le immagini ripugna pensare che egli si serva della figlia come interprete di tanto delirio. Quanto ad Asia Argento un po' di esercizio di recitazione non le farebbe certo male, visto che farfuglia, con una sgradevolezza della voce, in maniera insopportabile. La storia è assurda e piena di incongruenze, sconcertanti per un regista che, pur sconfinando nel fantastico, aveva dato prova, se non di misura, perlomeno di maggiore solidità narrativa in film precedenti.

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