LA STANZA ACCANTO

Valutazione
Inaccettabile, Malsano
Tematica
Genere
Drammatico
Regia
Fabrizio Laurenti
Durata
93'
Anno di uscita
1994
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
LA STANZA ACCANTO
Distribuzione
Filmauro
Soggetto e Sceneggiatura
Pupi Avati, Fabrizio Laurenti Fabio Clemente, Luigi Sardiello
Musiche
Carlo Siliotto
Montaggio
Amedeo Salfa

Sogg.: Fabio Clemente, Luigi Sardiello - Scenegg.: Pupi Avati, Fabrizio Laurenti - Fotogr.: (panoramica/a colori) Cesare Bastelli - Mus.: Carlo Siliotto - Montagg.: Amedeo Salfa - Dur.: 93' - Produz.: Duea Film, Filmauro - Vietato ai minori degli anni quattordici

Interpreti e ruoli

Mark Benninghofen (Martin Yakobowsky), Thomas Patrick (Ray Waits), Mary Sellers (Grace Waits), Heather Prete, Massimo Sarchielli, Coralina Cataldi Tassoni, Alberto Lonardi, Jeff Adamson, Cesare Bastelli, Robert Bernacchi, Linda Brinkerhoff, Jeanne Chandler, Gene Cordon

Soggetto

Martin Yakobowsky, legale in un grande studio di Chicago, per dirimere una vertenza testamentaria a vantaggio di una comunità polacca di Hamilton (che ha ereditato una miniera da un benefattore, Lowell) torna sui luoghi dell'infanzia, dove, con un ragazzo ritardato, Teddy Boleslaw, aiutava lo zio August, titolare di un macello, a scannare le bestie. Da tempo in cura psichiatrica per le allucinazioni e gli incubi di cui soffre, Martin chiedendo di tornare nella vecchia ala dell'hotel Hurst, alloggia nella stanza accanto a quella che vide un orrendo delitto, in cui la sua ragazza, Ketty, venne barbaramente mutilata assieme a due fratelli, piazzisti di lingerie. Le allucinazioni, l'incontro nell'ospizio col vecchio zio August, l'ira del padre dei due fratelli che lo ritiene responsabile del delitto, portano Martin a chiedersi se non sia lui il colpevole. Lo tranquillizza Ray Waits, che si occupa dei rifugiati polacchi ed ha una moglie Grace, incinta, la cui gravidanza attrae molto Martin. Questi, indagando nell'archivio e interrogando gli ex albergatori per cui lavorava Ketty, scopre che lei lo aveva lasciato ed era forse incinta. Martin ha tra l'altro, inspiegabilmente, il rasoio con cui venne asportato il ventre della ragazza. La morte dello zio gli fa scoprire una valigia che rivela la lingerie di cui i fratelli erano piazzisti ed un feto in formalina. Ha così la prova della gravidanza di Ketty, ma giunge, in base ad un ricordo, a sospettare lo zio. In un'allucinazione rivive l'uccisione di Ketty: in preda alla follia, va da Grace e, rivivendo la sindrome precedente, tenta di ucciderla, scambiandola per Ketty, ma costei lo uccide col punteruolo del ghiaccio quando tenta di assassinare Ray, nel frattempo rientrato.

Valutazione Pastorale

vicenda angosciante, piena di particolari ripugnanti, dominata da un tono plumbeo, senza speranza, di malattia mentale, di desolazione, che moralmente non può che suscitare repulsione. Opera stilisticamente difficile da classificare, non avendo nè il ritmo nè le movenze incalzanti del thriller, nè l'intonazione gotico-fantastica dell'horror. Un dramma psicoanalitico lento, macchinoso e senza nerbo, con tante connotazioni negative e che presenta una vicenda sostanzialmente malsana. La mancanza di un codice stilistico valido, recepibile con chiarezza dallo spettatore, gli nuoce più che ogni altra cosa. L'interpretazione diligente nonchè una indubbia cura nell'ambientazione e nei costumi non riescono ad alleggerire la gravità della storia.

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