LA STRATEGIA DELLA MASCHERA

Valutazione
Accettabile, superficialità
Tematica
Anziani, Letteratura, Libertà
Genere
Commedia
Regia
Rocco Mortelliti
Durata
Anno di uscita
1999
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Cecchi Gori Distribuzione

Orig. : Italia (1998) - Sogg. : da un'idea di Andrea Camilleri - Scenegg. : Rocco Mortelliti - Fotogr. (Panoramica/ a colori) : Maurizio Dell'Orco - Mus. : Paola Ghigo - Montagg. : Carlo Pulerà - Dur. : 110' - Produz. : Demetrio Loricchio per la Nuovo Film scrl.

Interpreti e ruoli

Rocco Mortelliti (Riccardo Calvani), Pino Micol (Ettore Calvani), Beatrice Macola (Adrien), Mariano Rigillo (Roth), Pino Caruso (avv. Ciccio), Simona Marchini (miss Mary), Andrea Camilleri (Briano Teo Calvani), Natale Russo, Pasquale Spadola, Lucia Fiorentino, Maria Terranova, Massimo Sciortino.

Soggetto

In Sicilia alcune maschere che richiamano il teatro dell'antica Grecia sono sparite. L'anziano Briano Teo Calvani con alcuni amici ne ritrova solo trenta, mentre è convinto che altre dieci sono state rubate. Intanto Briano suggerisce al nipote Riccardo, impiegato al museo di Camarina, di andare a Roma a prendere il fratello Ettore che arriva dall'America per tornare in Sicilia. Arrivato a Roma, Riccardo é contattato da un certo Caruso che gli fa conoscere Ettore e la segretaria Mary. Poi Riccardo decide di partecipare ad un concorso al museo Barracco, il cui direttore é sospettato di essere il ladro delle maschere e sta cercando di vendere il materiale ai giapponesi. Rinuncia però all'esame, partecipa ad una festa di archeologi, é inseguito da due killer, si getta sottacqua. Si torna in Sicilia e vengono alla luce le maschere de 'La donna di Samo' di Menandro. Quando sono tutti intorno agli oggetti ritrovati, arriva la polizia. Ed ecco, in flashback, Riccardo bambino che saluta il nonno Briano davanti al mare di Sicilia.

Valutazione Pastorale

Tratta da un'idea di Andrea Camillleri, la storia mette in scena una Sicilia forte e compatta, densa sotto il profilo letterario e colto. Vi si agita un'aria di 'giallo', di enigma tra mistero e fatalità. Da tutti i personaggi emana la voglia di recuperare una identità, una precisa personalità dentro situazioni quotidiane che sembrano creare disordine e imbarazzo. Queste generose intenzioni sono purtroppo ostacolate e frenate da una sceneggiatura confusa, disordinata, frammentaria. Il racconto é sconclusionato e spezzettato, azione e dialoghi sono pasticciati, privi di connessione, irrisolti. Ne deriva un film surreale, dove trionfano i contrasti dell'assurdo: positivo, dal punto di vista pastorale, ma oggettivamente poco agevole da seguire per la costante superficialità che lo caratterizza.
UTILIZZAZIONE: più che in programmazione ordinaria, il film può essere proposto in situazioni mirate, per rassegne sul cinema italiano e sul rapporto cinema/letteratura (per la presenza di Camilleri).

Le altre valutazioni

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