Orig.: Italia (2006) - Sogg.: Filippo Ascione e Sergio Rubini - Scenegg.: Angelo Pasquini, Carla Cavalluzzi, Sergio Rubini - Fotogr.(Scope/a colori): Fabio Cianchetti - Mus.: Pino Donaggio - Montagg.: Giogiò Franchini - Dur.: 112' - Produz.: Domenico Procacci.
Interpreti e ruoli
Fabrizio Bentivoglio (Luigi Di Santo), Paolo Briguglia (Mario Di Santo), Massimo Venturiello (Aldo Di Santo), Emilio Solfrizzi (Michele Di Santo), Giovanna Di Rauso (Angela), Claudia Gerini (Laura), Sergio Rubini (Tonino), Marisa Eugeni (Benedetta), Alisa Bystrova (Tania), Daniela Mazzacane (Loredana), Maurizio Rega . (Ugo)
Soggetto
Oggi professore di filosofia a Milano (dove era stato mandato da adolescente a seguito della violenta ribellione contro il padre), Luigi torna a Mesagne, paesino natale in Puglia. Si deve infatti concludere la vendita di una grande masseria e occorre la sua firma insieme a quella degli altri due fratelli Michele e Mario e del fratellastro Aldo, che però sul quel terreno vive e lavora. In effetti la vendita risulta tutt'altro che scontata. Per cui Luigi, che da tempo era estraneo ai fatti locali, si trova coinvolto nel riemergere di rancori mai sopiti, di ferite per niente rimarginate, mentre i fratelli sembrano tutti in vario modo invischiati nella rete malavitosa nella quale Tonino, usuraio e boss, sta avvolgendo il paese. Più volte tentato di lasciar perdere e ripartire, Luigi infine resta e capisce di dover prendere in mano la situazione. Così, quando Tonino viene ucciso durante la processione del venerdì santo e, dopo molti equivoci, viene fuori che il colpevole é Mario, che fa volontariato per gli handicappati in parrocchia e vorrebbe costituirsi, Luigi combina un ricatto ai danni della vedova dell'usuraio che mette tutto a posto. Ora la masseria viene venduta, e Luigi può tornare a Milano insieme alla compagna Laura, che nbel frattempo lo aveva raggiunto.
Valutazione Pastorale
"Per me la Puglia - dice Sergio Rubini- rappresenta un luogo della memoria, non tanto un posto geografico...un teatro di cui mi sembra di conoscere tutto e che io conservo in maniera proustiana...conoscendola bene, riesco a raccontare meglio i personaggi..." Se queste premesse sono vere (e certo lo sono), il quadro che ubini disegna della propria regione é ben poco esemplare, fatto solo di soprusi, corruzione, vendette. E compromessi e ricatti finali per evitare che l'omicida di turno sconti la giusta pena. Poco altro di incoraggiante resta lungo un racconto indeciso sul tono da tenere e costantemente in bilico tra echi di western e passaggi che dovrebbero rifarsi alla tragedia greca. Forse ancora una volta la necessità di dover affermare a priori qualcosa (in questo caso: la proprietà porta rovina; la giustizia dell'uomo basta a se stessa) fa abbassare il tono drammaturgico del copione. Le storie a tesi non conducono mai molto lontano. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come discutibile, e segnato da molte ambiguità. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria con attenzione per la presenza di minori. Stessa cura é da tenere per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.