LA TRAPPOLA DI VENERE

Valutazione
Inaccettabile, Squallido
Tematica
Genere
Commedia
Regia
Robert Van Ackeren
Durata
107'
Anno di uscita
1989
Nazionalità
Repubblica Tedesca
Titolo Originale
DIE VENUSFALLE
Distribuzione
Academy Pictures
Soggetto e Sceneggiatura
Robert Van Ackeren, Catharina Zwerenz
Musiche
Peer Raben – Montagg.: Clarissa Ambach, Roswissa Henze
Montaggio
Clarissa Ambach, Roswissa Henze

Sogg. e Scenegg.: Robert Van Ackeren, Catharina Zwerenz - Fotogr.: (panoramica/a colori) Jürgen Jürges - Mus.: Peer Raben – Montagg.: Clarissa Ambach, Roswissa Henze - Dur.: 107' - Produz.: Filmproduktion Im Filmverlag der Autoren - Vietato ai minori degli anni diciotto

Interpreti e ruoli

Horst Günther Marx (Max), Myriern Roussell (Marie), Sonja Kirchberger (Coco), Hanns Zischler (Kurt), Rolf Zacher (Steiner), Herb Andress, Harry Baer, Walter Busch, Susanne Bäumer

Soggetto

Max, un medico tedesco trentenne, convive con Coco, ragazza vitalissima e possessiva. Ma lui insegue un suo ideale di donna, diversa dalla prima e la cerca per le strade, mentre la sogna di notte: bella, enigmatica, erotizzante anche lei, ma di tutt'altro tipo. Le due immagini femminili quella concreta, bionda e seducente (Coco) e quella bruna e onirica, presto identificata in una certa Marie, moglie di Kurt si completano nelle fantasie di Max il quale, a detta di uno psicologo suo collega in ospedale, ha "la fissa della donna". Coco, però, non è affatto disposta a lasciarsi sfuggire l'amante, mentre Marie sprona Max con profferte e ripulse. Durante un valzer ad un party ove le due coppie si incontrano, le due dame e i cavalieri danzano e si scambiano fra di loro, ballando perfino assortite per sessi. Coco viene cloroformizzata da Kurt, che al giochetto prova gusto a quanto pare (ci ha provato su di un prato anche con Marie), mentre poi Max e Marie si lanciano insieme da una finestra: nella strada li accoglie un provvido telone, nelle salde mani di una ventina di vigili del fuoco e tutto potrebbe anche continuare, in uno sciocco sogno-realtà, di sessualità sfrenata e insoddisfatta per tutti.

Valutazione Pastorale

Venere è una trappola seducente, ma pericolosa e per uno che ha la fissa delle donne tanto per citare la frase poco scientifica, ma realistica dello psicologo collega di Max l'assatanato la prudenza si impone. Comunque, il film richiama (con una ceria ironia e con forzature di toni) il mondo delle fantasticherie erotiche maschili. Max una donna ce l'ha, carnale e provocante come poche altre, piena di iniziative come amante, ma possessiva come una mamma, ma a lui non basta: vuole il completamento con la donna ideale, femmina anche lei, ma diversa. Per questo la cerca per la città e nei propri sogni. La storia è confusa e sfiora ripetutamente il grottesco ed il sarcasmo con le seduzioni ed i miti della moderna sessualità. L'approccio è disinvolto, ma le frequenti esibizioni ondeggiano tra un voluto kitsch ed una volgarità verbale e visuale. Molti anche i simboli e sovente il ricorso alla psicanalisi, che ormai da un tempo eccessivo è soggetta agli umori ed alle farneticanti distorsioni di soggettisti e registi. Film molto fumoso e affastellato, in una visione assolutamente piatta e balorda della vita.

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